Sono innumerevoli gli ospiti invitati da Giovanni Floris nella puntata di Dimartedì andata in onda su La7 il 22 settembre. Si discute ovviamente dell'esito della recente tornata elettorale. In collegamento video si alternano alcuni dei presidenti di Regione appena eletti, ma anche diversi esponenti del mondo della politica e del giornalismo. Tra questi ultimi ci sono l'editorialista del quotidiano Repubblica, Concita De Gregorio, e il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti. È l'ex direttrice de l'Unità a dare fuoco alle polveri della polemica, accusando il leader della Lega Matteo Salvini di spostare soldi nel paradiso fiscale di Panama.
Poi De Gregorio battibecca anche con Sallusti, additandolo in pratica di "sessismo", come sottolinea Floris, perché è l'unica persona presente a cui il collega si permette di dare del tu.
Concita De Gregorio: le accuse a Salvini a Dimartedì
Ospite nello studio di Dimartedì, Concita De Gregorio viene chiamata dal conduttore Floris ad offrire il suo punto di vista su quanto accaduto durante le elezioni regionali e il referendum sul taglio dei parlamentari. De Gregorio, dopo una riflessione generale sulle conseguenze del voto per le forze politiche, si sofferma però sulla figura di Matteo Salvini. "Il fatto che lui butti sempre la palla fuori dal campo distraendo con temi come 'il bambino disabile' e nel frattempo magari sposti i soldi a Panama allora non è vero che difendi i deboli", punta il dito De Gregorio contro il leader del Carroccio.
#DeGregorio su #Salvini: "Il fatto che lui butti sempre la palla fuori dal campo distraendo con temi come 'il bambino disabile' e nel frattempo magari sposti i soldi a Panama allora non è vero che difendi i deboli" @concitadeg #dimartedì
— diMartedì (@diMartedi) September 22, 2020
Lo scontro con Sallusti a Dimartedì
Ad un certo punto, Sallusti interviene affermando di non essere d'accordo con quanto appena detto dalla collega sull'indicazione dei candidati dei partiti politici alle elezioni, ma commettendo l'errore di dare del tu alla collega.
"Però scusi Sallusti, ma perché mi chiama per nome e io la chiamo per cognome? Mi scusi Sallusti, io la chiamo sempre per cognome", lo bacchetta subito De Gregorio. "Ah, mi scusi dottoressa, non sono d'accordo con la dottoressa", ironizza allora il direttore de Il Giornale. "Mi basterebbe anche il cognome e che dica 'non sono d’accordo con la De Gregorio'.
Non voglio un titolo", insiste però la collega nello studio di Dimartedì.
Floris: 'L'accusa è di sessismo'
"Cara professoressa, mi dimenticavo che non vuoi mischiarti con un ignorante, le chiedo scusa. Mi scusi dottoressa", alza allora il tono Sallusti. "Voglio un cognome, io non mi chiamo Maurizio, Federico, Filippo. No, non la buttare su questo. Io non voglio il titolo", tiene però il punto De Gregorio. "Siccome quando ci vediamo di persona ci diamo del tu e scherziamo, mi permettevo di farlo", prova a precisare Sallusti. "Ma io ti chiamo Sallusti, e comunque scherziamo non tanto", insiste Concita. Il conduttore di Dimartedì prova a smorzare la polemica ricordandole che "la tua rubrica si chiama 'Invece Concita' e lui è un lettore accanito".
Poi, ancora Sallusti: "Diciamo ai telespettatori che quando lei dottoressa mi vede in privato che capita che ci incontriamo, mi dà del tu e ci salutiamo con grande affetto. Adesso in televisione le fa schifo?". Ma De Gregorio non vuole sentire ragioni. "Ho detto che lei non deve chiamare me per nome e tutti gli altri per cognome - insiste durante Dimartedì - io vorrei stabilire un principio. Non capisco perché chiami me con il nome di battesimo, mentre Damilano e Emiliano con il loro cognome. Chiamare una persona con il nome di battesimo è un indizio…". Floris allora la interrrompe: "L'accusa è di sessismo diciamo, ma credo che sia una maggiore affabilità".