Gianluigi Paragone critica Lucia Azzolina e riporta in auge la storia del concorso per dirigente scolastico che l'ha vista vincitrice. L'ex senatore del Movimento 5 Stelle attacca, perciò, una sua vecchia collega di partito e lo fa su due binari: la gestione della Scuola e la presunta mancanza di trasparenza sul concorso. Una storia su cui, però, non è stata scritta la parola fine. In merito si pronuncerà il Consiglio di Stato il prossimo 15 ottobre.

Paragone critico con il ministro

Gianluigi Paragone, sul suo sito ufficiale riprende un suo articolo apparso su Il Tempo.

Nei confronti di Lucia Azzolina piovono attacchi diretti, rispetto al fatto che le sfuggirebbero, secondo il senatore "tante corbellerie dalla bocca". Paragone evidenzia, però, come le sfuggirebbero anche "macro questioni organizzative" basilari per il funzionamento della scuola. Dal reclutamento di insegnamenti e personale, alle criticità relative agli assembramenti. Argomenti su cui, specifica Paragone parlando del ministro, "saltella con spensierata e superficiale leggerezza".

Concorso per dirigente scolastico vinto dalla Azzolina

Secondo Paragone c'è però un argomento su cui Lucia Azzolina si toglierebbe, a suo avviso, la maschera "da Alice nel paese delle Meraviglie" per tirare fuori gli articoli.

Il riferimento va, per l'appunto, a quella che secondo il senatore sarebbe una mancanza di trasparenza sulle prove del concorso per dirigenti scolastici. A tutt'oggi non mancano polemiche relative al fatto che partecipò nello stesso periodo in cui era deputata e componente della Commissione Cultura della Camera. L'iter era stato avviato nel novembre del 2017 e il concorso era stato svolto nel 2018.

Lucia Azzolina risultò nel novero dei vincitori, ma si sono avute code legali legate ad altri motivi. Attorno alle prove scritte ci furono polemiche al punto che il Tar del Lazio lo annullò tutto con le sentenze del luglio 2019 e del 24 giugno. A ciò si sono aggiunte le indagini di sei procure. Il ministro ha, al momento, scelto di ricorrere al Consiglio di Stato contro la richiesta del Comitato Trasparenza, che aveva chiesto, sulla base della sentenza numero 2293 del Tar, la pubblicazioni di tutti gli elaborati.

Nel frattempo sull'eventuale annullamento definitivo della prova, il Consiglio di Stato si esprimerà il prossimo 15 ottobre.

Paragone incalza la Azzolina

Gianluigi Pargone torna proprio su quelle circostanze. Sottolinea come Lucia Azzolina venga presentata come "dirigente scolastico" e questo a suo avviso non sarebbe giusto. "La definizione - precisa - è scorretta, non lo è, è in graduatoria ma priva di nomina. Ha solo superato un concorso pieno di ombre, annullato dal Tar con nove sentenza avverse". La accusa di recitare sul concorso la parte della "gnorri". "Lei - scrive Paragone - parla d'altro, balbetta cose e con piglio ultimativo fa melina al fine di inserire il silenziatore". La accusa di affiancare belle parole al "negare quella trasparenza degli atti e delle prove che faciliterebbero la soluzione del concorso giallo cui lei stessa partecipò'.

Dichiarazione che, come già evidenziato, si basano sul fatto che è stato proprio il Ministero dell'Istruzione a negare la pubblicazione delle prove in relazione alla necessità di non turbare l'andamento dell'anno scolastico.

Paragone segnala come, almeno nella sua ricostruzione, il predecessore Lorenzo Fioramonti si fosse messo all'opera per assicurare la trasparenza degli atti.Il senatore la invita a evitare di comportarsi come "i bulletti di quartiere". "Faccia vedere - chiosa - le carte e non ostacoli quello che la giustizia sta chiedendo".

Tuttavia, nel mese di Luglio, Repubblica aveva ricevuto una risposta da parte del ministero sulla vicenda. In particolare si segnalava che il modus operandi su quel concorso fosse di competenza dell'amministrazione e una qualsiasi azione da parte del ministro Azzolina, compresa la richiesta di pubblicazione degli atti richiesti, avrebbe costituito un'interferenza.