I quattro presunti assassini di Willy Monteiro Duarte percepivano il reddito di cittadinanza. Ma non solo, perché non ne avrebbero avuto nemmeno diritto. A riportare per primo la notizia è il quotidiano La Stampa, poi ripreso da tutti gli altri organi di informazione. Secondo il giornale torinese, sia i fratelli Marco e Gabriele Bianchi che i loro amici Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, avrebbero percepito il reddito di cittadinanza nonostante il loro tenore di vita e i numerosi precedenti penali. Una notizia che induce Vittorio Sgarbi a puntare il dito contro il M5S e, in particolar modo, contro l'attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio, responsabili a suo dire di mantenere con il reddito persone come i presunti assassini di Willy.

I presunti assassini di Willy con il reddito di cittadinanza

Dunque, secondo le indagini patrimoniali svolte dalla Guardia di Finanza, i quattro presunti assassini di Willy Monteiro Duarte avrebbero percepito il reddito di cittadinanza senza averne i requisiti per richiederlo. Il loro tenore di vita, infatti, tra vacanze e altri lussi, non gli avrebbe permesso né di fare domanda, né tantomeno di ottenerlo. Dunque, Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia non avrebbero dovuto avere diritto al reddito di cittadinanza.

Deputato di FdI presenta interrogazione parlamentare: 'Restituite reddito di cittadinanza'

Questa circostanza, come riporta la stessa Stampa, viene considerata gravissima dal capogruppo di Fratelli d'Italia alla camera, Francesco Lollobrigida.

Il deputato meloniano presenta un'interrogazione al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo del M5S. La richiesta è finalizzata a capire se innanzitutto sia vero che i quattro ragazzi erano stati già segnalati in passato alle forze dell'ordine, visti i loro precedenti penali per aggressione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Insomma, si chiede Lollobrigida, come è possibile che percepissero il reddito di cittadinanza se non ne avevano diritto?

La rabbia di Sgarbi contro Di Maio

Il parlamentare conclude la sua interrogazione chiedendo ovviamente la revoca dell'assegnazione del reddito di cittadinanza e la richiesta di restituire tutti i soldi percepiti ingiustamente fino a questo momento.

Se Lollobrigida si mostra indignato, un altro parlamentare, Vittorio Sgarbi, riversa tutta la sua rabbia sui social network. "Ah, sì, era la 'povertà' di questi individui che Di Maio e i 5 Stelle volevano abolire?", scrive sulla sua pagina Twitter. Il critico d'arte rinfaccia all'ex capo politico del Movimento la ormai famigerata dichiarazione sulla avvenuta abolizione della povertà, fatta da un balcone di Palazzo Chigi subito dopo l'approvazione della legge che ha introdotto il reddito di cittadinanza.