Vincenzo De Luca ha scritto Giuseppe Conte e ha reso pubblico il contenuto della missiva attraverso il suo profilo Facebook. In oggetto c'è l'emergenza Coronavirus e diversi aspetti che la riguardano. Uno scritto, quello del governatore della Campania, in cui da una parte sono state messe in rilievo quelle che sarebbero le risposte non avute dalla sua Regione e dall'altra esigenze pressanti, come la carenza del personale sanitario. De Luca ha poi messo l'accento sulle misure economiche di sostegno in vista delle difficili contingenze economiche determinate dalle restrizioni anti-contagio.

Il governatore, non a caso, ha parlato di "sottodotazione drammatica di personale".

Coronavirus: lo scenario si è fatto complicato in Campania

"Le principali richieste - tuona De Luca - avanzate dalla Regione Campania per affrontare l'epidemia Covid rimangono tutt'oggi senza risposta".

La Campania è, infatti, una delle regioni in cui l'emergenza coronavirus ha avuto il peggioramento più netto tra la prima e la seconda ondata. Il bollettino dei contagi racconta di numeri ormai importanti che, se confermati nel lungo periodo, potrebbero mandare in affanno un sistema sanitario che come, in altre regioni del Sud, deve fare i conti con problemi atavici.

Nella lettera di De Luca a Giuseppe Conte emergono i numeri rispetto alle domande e risposte tra Campania e Roma.

Sarebbero stati, infatti, richiesti 600 medici (soprattutto specialisti in Anestesia e Rianimazione) e 800 infermieri. I dati forniti da De Luca parlano di rinforzi arrivati nell'ordine delle 22 unità per la prima categoria e 81 per la seconda. Circostanze che vengono definite dal governatore come una situazione "sconcertante ed intollerabile".

De Luca a muso duro con il governo

Nei giorni scorsi il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, Walter Ricciardi aveva parlato di lockdown necessario per Napoli. Non ne fa il nome, ma appare chiaro come De Luca si sia riferito a lui nel momento in cui ha sottolineato il fatto che ci siano state "sconcertanti affermazioni" da parte chi di occupa posizioni vicine al governo.

Secondo De Luca si sarebbe trattato di parole "intollerabili" a fronte di quella che, a suo avviso, sarebbe il ritardo gravissimo con cui da Roma si sono approcciati alle questioni prospettate sulle difficoltà della Campania.

Da De Luca è arrivata verso il governo una richiesta di uscire da qualche balbettio di troppo e di prendersi la responsabilità rispetto al mondo della scuola. Chiaro il riferimento al fatto che, al momento, si sta lavorando affinché le scuole restino aperte a livello nazionale e in Campania è stata predisposta la didattica a distanza.

Quella di Roma è, secondo De Luca, una "posizione irresponsabile" e scollegata da "ogni valutazione epidemiologica".

"Ci troviamo davanti - ha tuonato - a decisioni improvvisate, male preparate e peggio motivate".

De Luca ha, inoltre, manifestato l'intenzione di vigilare sul fatto che i settori economici a cui il governo ha assicurato sostegno ricevano i ristori determinati dagli impegni presi da Conte. A ciò ha aggiunto l'idea che sarebbe grave il fatto che l'esecutivo non abbia predisposto un piano socio-economico verso difficoltà che potrebbero restare per tutta la durata dell'epidemia. Proprio in relazione alla necessità di mettere a punto un piano di sostegno a lungo termine ha chiesto al governo un tavolo con le Regioni.