Chi pensava che le tensioni tra Lega [VIDEO] e Belsito fossero oramai superate si sbagliava. Mentre la procura di Genova continua la caccia ai 49 milioni di euro di fondi pubblici incassati indebitamente dal partito, la Lega e il suo segretario, Matteo Salvini, hanno deciso di intraprendere un’azione legale nei confronti di Francesco Belsito. L’accusa che viene mossa nei suoi confronti è di danno d’immagine e di reputazione nei confronti dell’allora Lega Nord.

Secondo la Lega, il partito avrebbe avuto un forte calo di consensi elettorale tra il 2011 e il 2013 a causa degli scandali legati alla figura di Belsito.

A giugno 2019 il tribunale di Genova aveva assolto Belsito e altri tre dall’accusa di associazione a delinquere. All’epoca la Lega Nord si era costituita come parte civile con l’intenzione di ottenere un risarcimento.

Uno sguardo al passato

Per comprendere meglio la richiesta del partito di Matteo Salvini è necessario fare un salto indietro nel tempo, più precisamente a dieci anni fa. All’epoca il partito si chiamava “Lega Nord per l’indipendenza della Padania” e Belsito era all’apice della sua carriera: nominato sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno e vicepresidente di Fincantieri S.p.a. Sempre in quegli anni, il Secolo XIX intraprende un’inchiesta incentrata sui conti del partito, a partire dagli investimenti sospetti in Tanzania.

Grazie a questa inchiesta sono partite le indagini e la Cassazione ha confermato la confisca di 49 milioni di euro.

Consulenze sospette

Tra tutte le accuse che vengono mosse al tesoriere Francesco Belsito, c’è quella di associazione a delinquere. Oltre a lui, i soggetti indagati sono il suo ex collaboratore, Romolo Girardelli, l’imprenditore Stefano Bonet e l’addetto commerciale di Fincantieri, Stefano Lombardelli.

La Procura di Genova ha mosso questa accusa partendo dalla Polare, la società a cui faceva capo Bonet. Dalle indagini è emerso che questa società era una sorta di scatola vuota grazie alla quale venivano offerte consulenze ma che in realtà serviva per mettere in accordo tra di loro gruppi industriali molto potenti. A giugno 2019 queste accuse decadono perché il fatto non sussiste.

La Lega chiede 500 mila euro di risarcimento

Nonostante l’esito della sentenza, la Lega non si arrende e pretende un risarcimento danni da parte dell’ex tesoriere pari a 500 mila euro. I legali della Lega sostengono che l’eco mediatica di questa vicenda abbia influenzato gli elettori sia al momento del voto alle elezioni regionali che alle politiche.