L’ipotesi di un nuovo lockdown in Italia si fa sempre più probabile. Sono giorni, ormai, che i maggiori organi di stampa pubblicano anticipazioni e retroscena sulle scelte drammatiche che starebbe per compiere il governo guidato da Giuseppe Conte. Sul tavolo di Palazzo Chigi ci sarebbero diverse opzioni che vanno dalla chiusura di alcune grandi città considerate più a rischio, al lockdown da attivare su tutto il territorio nazionale. È il Corriere della Sera, invece, a scrivere di una possibile accelerazione alla serrata di metropoli come Milano, Napoli, Roma, Torino e Bologna, considerate le più a rischio.

Ipotesi lockdown nelle città metropolitane

Come appena accennato, sono le giornaliste del Corriere, Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini, a scrivere che il governo starebbe seriamente pensando di anticipare il nuovo lockdown già a lunedì 2 novembre, senza nemmeno aspettare almeno due settimane dall’ultimo Dpcm, varato appena pochi giorni fa. “Zone rosse, limitazione dello spostamento tra Regioni e chiusura di alcune attività nelle aree dove più si è impennata la curva dei contagi”, scrive il quotidiano milanese che, però, specifica che le chiusuere potrebbero riguardare prima le città metropolitane, dove il contagio d Coronavirus è divenuto quasi incontrollabile.

Da Milano a Napoli, tutte le metropoli a rischio lockdown

Tra le grandi città considerate più a rischio ci sono sicuramente Milano e Napoli. Ma anche la Capitale Roma, oltre che Torno e Bologna, rischiano un nuovo lockdown. Secondo il Corriere, il presidente del Consiglio Conte avrebbe voluto attendere almeno l’8 o il 9 novembre per firmare un nuovo Dpcm.

Ma l’aumento esponenziale dei contagi registrato in questi giorni lo avrebbe spinto ad accelerare sulla sua decisione. Allo stato dei fatti, non sarebbe nemmeno esclusa l’ipotesi di un lockdown su tutto il territorio nazionale, non solo nelle grandi città appena elencate.

Italia come la Francia già da lunedì 2 novembre?

Sull’ipotesi del lockdown nazionale il Corriere aggiunge poi che in Parlamento girerebbe “con forza la voce che già lunedì l’Italia potrebbe trovarsi come la Francia, tutto chiuso o quasi”.

Prospettiva che, però, almeno per il momento, viene negata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia che bolla queste voci come “sciocchezze”. Tornando al caso Milano, l’ipotesi di una chiusura della sola area cittadina non verrebbe ritenuta sufficiente. Per questo motivo il governo starebbe trattando con il sindaco Giuseppe Sala per estenderla, già da lunedì, all’intera area metropolitana. Stesso discorso riguarderebbe Napoli, Roma, Torino e Bologna.