Le difficoltà dell'economia italiana e il grande risparmio privato dei cittadini. Due cose che spesso si prova legare, andando ad ipotizzare che l'Italia possa mettere in campo una tassa patrimoniale per aiutare i conti dello Stato. Da più parti, ad esempio, si sostiene che in Europa diversi soggetti si mostrano restii ad assecondare richieste di supporto da parte dell'Italia, alla luce del fatto che il Bel Paese potrebbe trovare linfa nella sua economia facendo leva, in qualche modo, sulle risorse private. Un'ipotesi che in molti casi viene vista come fumo negli occhi.

C'è chi, però, come Gianluigi Paragone sottolinea come di fatto già la pressione fiscale sia dovuta anche a imposte esistenti e basate sulla ricchezza di ciascun soggetto

Paragone pone il focus sulla pressione fiscale.

Il senatore, attraverso il suo profilo Facebook, in particolare menziona il caso della "tassa sui conto correnti". Sottolinea come essa sia "già una patrimoniale sui risparmi degli italiani" e nell'articolo presente sul suo sito ufficiale spiega a quanto ammontano, sulla base di essa, le perdite di ogni cittadino e quale sia l'indotto per le casse dell'Erario. Come segnala Paragone si tratta di uno degli elementi che concorre ad incrementare la pressione fiscale a carico dei cittadini italiani.

Oggi si stima sia attorno al 50%.

Imposta di bollo: importo fisso ed esenzioni, banche anticipano

Il termine esatto per identificare la tassa a cui fa riferimento Gianluigi Paragone è l'"imposta di bollo". Viene definita come "una sorta di patrimoniale sui risparmi degli italiani". Ogni conto corrente è interessato da essa. Il suo valore varia a seconda del soggetto fiscale.

In particolare un individuo paga 34,20 euro all'anno, diventano 100 invece per le aziende. Sul sito di Paragone viene messo in evidenza come l'imposta di bollo viene versata direttamente dalle banche nelle casse del Fisco. Gli istituti si preoccupano poi effettuare una trattenuta con valore di rimborso, considerando che l'applicazione dell'imposta si verifica al momento dell'emissione dell'estratto conto o del rendiconto.

Occorre precisare che la tassa in questione non è in alcun modo proporzionata al valore del risparmio contenuto nel conto corrente. Non viene applicata per chi possiede somme al di sotto de 5000 euro o o per organismi associativi senza scopo di lucro. Esentanti anche coloro che hanno un Isee al di sotto dei 7500 euro.