La Calabria è ormai al centro dei notiziari nazionali, oltre a essere uno dei problemi principali a cui il governo dovrà provvedere a trovare un’imminente soluzione che possa piacere alla politica e ai calabresi, stanchi di avere “estranei” a dirigere la loro sanità.

Dalla morte della Santelli alla farsa di Gaudio: tragedia e commedia nella Calabria della Covid-19

Dopo la morte della governatrice Jole Santelli, la regione calabrese, sembra non trovare pace e giorno dopo giorno la sua struttura amministrativa e politica si sta sgretolando. Dopo l’intervista shock di Saverio Cotticelli, che dichiarava di non aver realizzato il piano Covid per la Calabria, non sapendo toccasse a lui farlo; non si placano le proteste dei calabresi che realizzano quello che in molti, in realtà, già sapevano.

Si scopre così un debito pubblico pari a oltre due miliardi di euro e il fallimento di dieci anni di gestione commissariale, mai voluta dai calabresi. La storia assurda della Calabria poi, per fare un resoconto della situazione, continua con le dimissioni di Zuccatelli e la rinuncia di Eugenio Gaudio ad assumere il ruolo di commissario per impedimenti personali.

La caduta della Regione Calabria e il disastro della sua politica

Una barzelletta quella che si sta consumando nella regione calabrese che si ritrova a fare i conti con un’emergenza sanitaria verso la quale si è fatta trovare impreparata e che gli è costata l’assegnazione della zona rossa. Ad aggravare la situazione politica calabrese già in bilico è stato, nei giorni scorsi, l’arresto del presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, esponente di Forza Italia, fermato dai carabinieri con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso.

Questo è il quadro generale calabrese che ad oggi si ritrova senza Governatore, Presidente di Regione e Commissario alla sanità. Il governo cerca ora un nuovo nome da scegliere nel prossimo Consiglio dei ministri e il tempo si sta prolungando per evitare un'altra scelta sbagliata.

Slitta di nuovo la nomina del Commissario alla Sanità

Intanto, oggi, sembra sia sfumata per l’ennesima volta la nomina del Commissario alla Sanità. Stanotte, dopo una lunga riunione al Governo, è stata rimandata la decisione del Consiglio dei Ministri che si è concluso senza alcun esito. I candidati proposti in questo Cdm erano Narciso Mostarda e Luigi Varratta, il primo medico e direttore del Asl di Roma 6 mentre il secondo ex-prefetto a Reggio Calabria.

Quindi dopo tre slittamenti di nomina, sfuma anche questa volta la designazione del candidato. Il Cdm non riesce quindi a risolvere il problema e a far saltare tutto a quanto pare sia stato il voto dei 5 Stelle su Mostarda, visto dai grillini come una 'nomina politica' avendo avuto in passato il ruolo di ex assessore in quota Pd a Frosinone.