Una campagna informativa sul vaccino contro il Covid che informi la popolazione su ogni aspetto. È quanto chiedono da tempo diversi scienziati per evitare che tra i cittadini si diffondano opinioni influenzate da logiche no-vax e negazioniste. Il rischio è che passino messaggi fuorvianti e che, una volta raggiunta una capacità di distribuzione adeguata, metta in discussione l'agognata immunità di gregge, per la quale occorrerà che si vaccinino oltre 40 milioni di italiani.
Risultano, perciò, significative le parole rilasciate a La Stampa da Guido Forni, ex ordinario di Immunologia all'Università di Torino ed e accademico del Lincei.
Lo scienziato ha invitato ad informare la popolazione su quelli che potrebbero essere le reazioni indotte dal vaccino, ma lo ha fatto sottolineando come esse siano assolutamente transitorie e destinate ad esaurirsi in brevissimo tempo. Aspetto per il quale è necessario dire ai cittadini che potrebbe essere opportuno non prendere impegni per il giorno dopo la vaccinazione, non temendo però conseguenze che sarebbero sopportabili.
Vaccino coronavirus, Forni spiega che è 'molto reattogenico'
Il vaccino sarà il primo passo con cui l'umanità si augura di uscire dal tunnel del Covid. Come è noto ve ne sono diversi ormai giunti alla meta e pronti alla distribuzione. "Il Pfizer - ha spiegato Guido Forni - è molto reattogenico, cioè induce reazioni più forti dei vaccini soliti, la metà delle persone, in particolare giovani, prova mal di testa, febbre e brividi che però si risolvono in ventiquattro ore".
Sintomi evidentemente superabili, considerando anche che potrebbe essere il prezzo da pagare per ritrovare nel lungo tempo abitudini e quotidianità perse per effetto della necessità di limitare la socialità. Il rischio è che magari qualcuno possa cogliere la palla al balzo per alimentare pensieri negativi sul vaccino, ma potrebbe essere opportuno anticipare queste situazioni parlando chiaro alla gente.
Lo stesso immunologo ha messo in evidenza come anticipare questi dettagli potrà essere funzionale ad "evitare paure inutili".
Reazioni negli allergici del vaccino Covid non devono spaventare
"Bisogna sapere - ha puntualizzato Forni - che per il giorno dopo non vanno presi impegni importanti. Siamo abituati a vaccini iperstudiati come l'antinfluenzale, che nonln dà nessun fastidio".
Lo scenario delineato dallo scienziato è che questi riscontri non dovrebbero dare alcun tipo di criticità nel lungo periodo e che i fastidi transitori dipendono strettamente dal tipo di particelle formato da "nanoparticelle lipidiche" che possono generare un'irritazione.
Focus anche sugli allergici che, secondo Forni, potrebbero arrivare a sviluppare reazioni "più intense". Tuttavia, Forni ha messo in evidenza come i fastidi maggiori, in questo caso, sarebbero destinati a svilupparsi solo in maniera sporadica e pochi minuti dopo la somministrazione. Questo fa si che l'eventuale reazione sia assolutamente trattabile nei luoghi in cui avviene la vaccinazione e quindi da personale medico qualificato. "Un abbassamento di pressione, uno svenimento - precisa l'immunologo - disturbi controllabili nella sede adatta e con alcuni farmaci".