Quali regioni sono pronte al cambio di colore? La risposta ufficiale arriverà nelle prossime ore e le nuove ordinanze saranno in vigore da domenica 31 gennaio. Si tratterà di una deadline importante, tenuto conto che i pronostici vedono una robusta rappresentanza di regioni pronte a migrare verso la zona gialla. Come è noto passare dalla zona arancione a quella gialla corrisponde ad assicurarsi un considerevole maggiore grado di libertà, a partire dalla possibilità che bar e ristoranti restino aperti per il servizio in loco dalle 5 alle 18. Cosa che, invece, non è possibile nei gradi di restrizioni più alti.

E la sensazione è che, a partire dalla fine dell'ultima settimana di gennaio, ci si possa trovare con un territorio prevalentemente giallo, ma forse meno di quello che ci si poteva aspettare. Ma per capire cosa accadrà occorre scendere nei dettagli.

Il bollettino dei contagi continua a regalare scenari che, dal punto di vista epidemiologico, non garantiscono una repentina flessione, anche se i dati sembrano in leggero miglioramento. Questo si ripercuote nel fatto che, regione per regione, si inizino ad avere situazione miglioramento. Sia sul fronte del numero dei casi che su quello della pressione sui sistemi sanitari.

Colore regioni, la situazione caso per caso

Nell'analisi parte perciò da quelle che erano le regioni già gialle.

Toscana, Molise, Basilicata, Campania e Provincia autonoma di Trento manterranno il loro status. A loro si aggiungono Calabria, Veneto ed Emilia Romagna. Oltre venti milioni di cittadini italiani.

Regioni che cambiano colore: alcune potrebbero aspettare sette giorni

Lazio, Piemonte, Valle d'Aosta, Marche, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo confidano anch'essere di poter entrare in zona gialla.

I numeri sono quelli giusti, ma i precedenti relativi alle ordinanze fanno credere che l'appuntamento possa essere rimandato di una settimana. Nei territori menzionati lo scenario è da giallo, ma c'è il rischio che, come avvenuto in passato, si scelga di far decorrere quattordici giorni dal momento in cui si è preso atto dell'aver raggiunto dati idonei a passare in un fascia di rischio più bassa.

Puglia, Umbria e Sardegna manterranno sicuramente lo status di zona arancione. Sicilia e Provincia Autonoma di Bolzano potrebbero restare rosse per lo stesso motivo legato alle due settimane necessarie prima che si decreti la discesa di un livello di restrizioni. Chiaramente si tratta solo di ipotesi, tenuto conto che l'ufficialità arriverà soltanto con le ordinanze.

Differenza tra zona gialla ed arancione: non solo bar e ristoranti

Passare in zona gialla non consente solo di recarsi al ristorante o al bar, senza doversi accontentare dell'asporto o della consegna a domicilio. Tra i punti importanti da mettere in chiaro c'è la fine del divieto agli spostamenti entro i confini regionali. Occorre, infatti, precisare che in arancione non ci si può muovere oltre i confini comunali, salvo che per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità.

Deroga solo per chi vive in comuni con meno di 5000 abitanti e si può spostare entro i 30 chilometri, con l'obbligo di non raggiungere il capoluogo di provincia.

Ancora peggio va naturalmente alle zone rosse dove c'è l'assoluto divieto di circolare senza avere motivazioni considerate plausibili dal Dpcm.

Nessuna zona, intanto, può ambire alla zona bianca. Quella in cui vengono a decadere quasi tutte le restrizioni anti-contagio: dal coprifuoco ai limitati orari per l'attività di bar e ristoranti. Persino cinema, teatri e palestre in quel caso potrebbero aprire. Per arrivare a quello status occorre far segnare al massimo 50 casi settimanali di Coronavirus per ogni 100.000 abitanti.