Romano Prodi perde la pazienza con Ignazio La Russa in diretta tv. La scena si svolge nello studio de L’aria che tira, talk show di La7 condotto da Myrta Merlino. Il primo ospite della puntata del 22 febbraio è l’ex presidente del Consiglio, collegato in video. Una volta terminato il collegamento con Prodi, è il turno tra gli altri del senatore di Fratelli d’Italia La Russa. Quest’ultimo imputa anche al governo guidato dal professore bolognese la responsabilità del rialzo dei prezzi dei beni al consumo quando poi l’Italia entrò nell’Euro. Posizione che induce Prodi a chiedere di riaprire il suo collegamento per replicare, additando come responsabile il governo Berlusconi del 2001.

Le posizioni tra i due restano divergenti, ma l’acceso scontro si conclude fortunatamente in maniera cordiale, anche se su barricate opposte.

Prodi si ricollega con lo studio di La7: ‘Governo Berlusconi non ha fatto sorveglianza’

“Un colpo di scena pazzesco, è tornato il professor Prodi, perché quando si parla di Euro non lascia correre nulla”. Così Myrta Merlino introduce l’inatteso ritorno in collegamento dell’ex premier con lo studio de L’aria che tira. Prodi desidera “chiarire una cosa molto semplice sul cambio” tra la Lira e l’Euro. L’obiettivo del suo governo e di quello guidato da Carlo Azeglio Ciampi fu di “andare nell’Euro con la Lira più svalutata possibile” allo scopo di favorire le esportazioni italiane.

A questo proposito, Prodi rivendica il fatto di aver strappato alla Germania di Helmut Kohl un cambio favorevole. “Quando mi ha detto che era 990, io ho fatto un salto di gioia e Ciampi era felicissimo”, ricorda facendo riferimento al cambio tra Lira e Marco. Solo che, questa l’accusa lanciata da Prodi, dopo i prezzi sono aumentati in Italia perché “non si è fatta la sorveglianza”.

Si accende lo scontro, l’ex premier a La Russa: ‘La invito a ragionare’

Romano Prodi cita esplicitamente il governo Berlusconi, entrato in carica nel 2001, pochi mesi prima dell’adozione dell’Euro (1 gennaio 2002), che non avrebbe varato le misure necessarie a contenere i prezzi. “Non diciamo sciocchezze”, interviene a quel punto La Russa, secondo il quale invece la colpa sarebbe da imputare al “cambio internazionale”, non certo a negligenze politiche interne.

Parte allora un botta e risposta di cifre tra i due che, però, sembrano non capirsi. “La verità è che quel cambio ha comportato per il cittadino comune che tutto ciò che costava mille Lire è costato molto di più”, insiste La Russa. “Scusi lei sta sognando, a questo punto la invito a ragionare” replica allora un indispettito Prodi continuando a difendere quanto sostenuto fino a quel momento.

La disperazione di Prodi: ‘Non si riesce a farglielo capire’

Secondo La Russa “non era possibile sorvegliare” per evitare il possibile aumento dei prezzi perché era tutto “sbagliato a monte”. “Ma che sbagliato a monte”, si schermisce Prodi prima di attaccare ancora. “Mi risponda a una domanda, chi era il presidente del Consiglio quando è arrivato l’Euro?

Faccia un nome? Chi doveva sorvegliare?”, incalza il suo avversario politico riferendosi a Berlusconi. La Russa lo ignora e allora Prodi si lascia andare: “Non si riesce a farglielo capire”. Fortunatamente il duro scontro verbale si conclude quando il senatore meloniano fa i complimenti al ‘ciclista’ Prodi per la scalata dello Stelvio.