In seguito alle minacce di violenza fisica e di morte perpetrate da un utente Twitter nei confronti della premier Giorgia Meloni, tutti gli schieramenti politici - inclusi quelli dell'opposizione - si sono dimostrati solidali con la Presidente del Consiglio, dichiarandosi, in modo unanime, contrari a ogni forma di intimidazione e violenza.

Il 6 dicembre il partito Fratelli d’Italia aveva pubblicato un post su Twitter mettendo in evidenza i molteplici tweet che riguardavano delle esplicite minacce di un giovane siciliano disoccupato di 27 anni, nei confronti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di sua figlia, dopo l'annunciata volontà di ridimensionare la platea di beneficiari del Reddito di cittadinanza.

Indagato l'utente Twitter che aveva minacciato Giorgia Meloni

La Procura di Siracusa e la Digos hanno predisposto specifiche attività tecnico-investigative, che hanno permesso agli agenti di identificare chi si nascondesse dietro al minaccioso account fittizio di Twitter “sashamanexi1”. In breve tempo è emerso che si trattava di un 27enne disoccupato residente nella provincia di Siracusa.

In un post pubblicato dal profilo Twitter di Fratelli d'Italia si possono leggere alcuni messaggi scritti da questa persona: "Ricorda che mi costringi ad annientare la tua vita se tocchi il Rdc, ci sei? Non scherzo io mi faccio 40 anni di carcere, almeno mangio. Veramente attenta, finiscila con questa cosa di togliere il reddito di cittadinanza senno ti ammazzo, ma lo capisci?

E non sarò da solo”.

Così, sotto richiesta dell’autorità Giudiziaria, il Centro di Sicurezza cibernetica Sicilia Orientale della Polizia Postale ha sequestrato i dispositivi informatici dell’uomo, a oggi indagato per violenza privata aggravata nei confronti dell’attuale Presidente del consiglio Giorgia Meloni.

La reazioni di maggioranza e opposizione

Dala maggioranza parlamentare, la capogruppo al Senato di Forza Italia, Licia Ronzulli ha criticato l'opposizione: “Andare nelle piazze a raccontare che aboliremo il Reddito di cittadinanza è una palese distorsione della realtà, significa aizzare le folle, armare le piazze. Prima non c’era il RdC ma altri strumenti di sostegno, e continueranno a esserci.

Non togliamo il RdC, ammesso si chiamerà così anche in futuro, ma verranno fatti degli interventi per rimodulare”.

Di fronte a questa situazione ben presto i partiti politici dell'opposizione hanno voluto esprimere solidarietà alla premier Meloni. La capogruppo del Partito Democratico, Debora Serracchiani, ha definito le minacce al Presidente del Consiglio e alla sua famiglia un “atto vile e inaccettabile" e ha concluso ricordando che il suo partito si opporrà sempre a qualsiasi forma di violenza.

Anche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, non ha tardato a esprimere piena solidarietà, soprattutto in seguito alle dichiarazioni della sottosegretaria di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, che accennava a un presunto “silenzio compiacente” da parte del M5S riguardo al clima d’odio nei confronti della premier Giorgia Meloni.

In tutta risposta, lo stesso Conte si è espresso con fermezza contro le minacce verbali raccontando che anche lui ne è stato vittima durante l'emergenza pandemica e che è pienamente cosciente di che cosa significhi dover affrontare questo tipo di situazioni.