Wall Street ha vissuto una delle peggiori giornate degli ultimi mesi, con un’ondata di vendite che ha colpito i principali indici azionari. Il Dow Jones ha perso oltre l’1%, l’S&P 500 ha registrato un calo vicino al 2%, mentre il Nasdaq ha subito un tracollo di quasi il 3%. Alla base di questo scossone c’è l’incertezza generata dalle politiche commerciali dell’amministrazione Trump, in particolare sulla questione dei dazi imposti a Messico e Canada.

Dopo settimane di annunci contrastanti, la Casa Bianca ha nuovamente modificato la sua posizione, posticipando l’entrata in vigore delle tariffe del 25% al 2 aprile.

Questa decisione ha aumentato la confusione tra gli investitori, che temono ripercussioni negative sull’economia americana e globale.

La confusione della Casa Bianca sulle tariffe

Uno degli elementi che più ha destabilizzato i mercati è l’apparente mancanza di una strategia chiara da parte dell’amministrazione Trump. Dopo aver annunciato dazi severi sulle importazioni da Messico e Canada, il presidente ha cambiato rotta in seguito a una telefonata con la presidente messicana Claudia Sheinbaum, che gli avrebbe fornito nuovi dati sulla lotta al traffico di fentanyl.

Anche il Canada resta al centro della tensione. Il primo ministro Justin Trudeau ha dichiarato di voler continuare con le ritorsioni commerciali contro gli Stati Uniti, inasprendo una guerra commerciale che potrebbe avere conseguenze pesanti per l’economia nordamericana.

Trump ha cercato di stemperare la situazione annunciando esenzioni temporanee per alcuni settori, come l’industria automobilistica e agricola, ma l’incertezza rimane alta.

Gli effetti sui mercati e il rischio recessione

La volatilità creata da queste decisioni ha avuto un impatto diretto sugli investitori, con perdite miliardarie registrate in pochi giorni.

Tra le vittime eccellenti del crollo c’è Elon Musk, che secondo Forbes avrebbe visto svanire oltre 111 miliardi di dollari dall’inizio della settimana.

Gli analisti avvertono che l’instabilità politica e commerciale potrebbe trascinare gli Stati Uniti verso una recessione. Già si notano segnali preoccupanti, come l’aumento dei licenziamenti registrato a febbraio, il peggiore dal 2009. Se la Casa Bianca non fornirà certezze sulle proprie scelte economiche, i mercati potrebbero affrontare nuove turbolenze nei prossimi mesi.