L'ultimo sondaggio politico di mercoledì 23 aprile, realizzato dall'istituto Ixè, non sorride al partito di Giorgia Meloni. Contrariamente alla maggior parte dei sondaggi, questa rilevazione confronta il dato attuale con quello di febbraio e ravvede un calo importante per FdI che arriva al 28,6%, pur restando il primo partito. Stabile invece il Pd, buon balzo in avanti invece del M5S.

Il sondaggio Ixè

Il calo di Fratelli d’Italia non è da sottovalutare nell'ottica di lungo periodo. Il partito della premier infatti perde l'1,8% passando in due mesi dal 30,4% al 28,6%.

Pur restando ampiamente il primo partito del paese, FdI sconta evidentemente un calo di consenso che, pur non mettendo in dubbio la leadership del governo, non può essere sottovalutato. Negli ultimi due mesi del resto sono state tante le sfide di politica interna ma anche internazionale, con i dossier relativi al riarmo europeo, alle ipotesi di pace in Ucraina, a cui si è aggiunta la questione dei dazi statunitensi. Questi potrebbero aver avuto, e avranno ancora, il loro peso.

Il dato di Pd e M5S

Il Partito Democratico in questi due mesi è restato pressoché stabile. Il partito guidato da Elly Schlein infatti non ha scontato particolari "penalizzazioni" in termini di consenso, e si attesta così al 21,8% (-0,1).

Nonostante le divergenze interne sulla questione del riarmo europeo i democratici si sono mantenuti di fatto sulle posizioni maturate a febbraio.

Buono il dato relativo al Movimento 5 Stelle che in questi due mesi ha assunto posizioni radicali come il no secco al riarmo europeo di Ursula Von Der Leyen e con un importante attivismo dell'ex premier Giuseppe Conte, che poche settimane ha portato alla manifestazione di Roma sulla pace. Da febbraio è cresciuto dal 12,3% al 13,1%.

I dati degli altri partiti

Tra gli altri partiti della maggioranza sia Forza Italia che la Lega guadagnano sei decimali. Il partito di Antonio Tajani passa così dall'8,6% al 9 2% mentre il partito di Matteo Salvini va dall'8,2% all'8 8%.

I due partiti, antitetici su posizioni di politica estera, sono quindi quelli che beneficiano di più del calo del partito di Meloni.

Perde invece quasi un punto percentuale Alleanza Verdi e Sinistra (dal 7,6% al 6,7%). Guadagno di due decimali per Azione di Carlo Calenda che va al 3,5%), mentre ne perde uno Italia Viva dell'ex premier Matteo Renzi con l'1,8%. PiùEuropa scende dal 2,4 al 2,2%. Stabile invece Noi Moderati, costante con l'1%.

Fiducia nei leader politici

Interessante anche il dato relativo alla fiducia nei leader politici. Per Giorgia Meloni il 43% degli intervistati sostengono di avere "molta" o "abbastanza" fiducia. Davanti a lei però c'è l'ex premier Mario Draghi con il 54%.

Tra gli altri c'è il ministro degli Esteri Antonio Tajani al 32% al terzo posto.

Fuori dal podio invece c'è Giuseppe Conte con il 29%, a conferma della leadership che esercita ancora l'ex presidente del Consiglio. Elly Schlein infatti, pur essendo il Pd sopra il M5s, è quinta con il 24%. Sesto invece Matteo Salvini con il 22%.

La fiducia complessiva nel governo è invece al 41%, un punto in meno rispetto a febbraio 2025, e cinque punti in meno rispetto a quello che è stato finora il dato più alto, quello registrato nel febbraio del 2023.