La tensione politica in Georgia è esplosa in violenti scontri nella capitale, Tbilisi, dove migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per contestare l'esito delle recenti elezioni legislative che hanno visto la vittoria di "Sogno Georgiano", il partito considerato vicino alla Russia che governa il Paese dal 2012. Il clima, già segnato da una forte polarizzazione e accuse di irregolarità, è degenerato in un'escalation che ha portato a duri confronti tra i cittadini in protesta e le forze dell'ordine. La richiesta dell'opposizione e della piazza è l'annullamento del voto e il ritorno alle urne con delle modalità che garantiscano trasparenza e regolarità.

Le proteste contro il 'furto del voto'

Le manifestazioni, inizialmente convocate come pacifiche, hanno visto un'enorme partecipazione a Tbilisi, con la folla che denuncia il presunto "furto del voto" da parte del partito di governo, Sogno Georgiano. L'onda di protesta non si è limitata ai risultati del voto legislativo, ma ha inglobato anche il malcontento per la recente decisione del governo di ritirarsi dal percorso di adesione all'Unione Europea, un passo visto da molti come una "regressione democratica".

I manifestanti, tra cui molti giovani e studenti, hanno bloccato le arterie principali della città e si sono radunati in prossimità dei palazzi istituzionali. La presidente Salomé Zourabichvili, schieratasi apertamente a favore delle richieste della piazza, ha invitato i cittadini a un'azione unita per "cercare la verità" sui presunti brogli.

L'obiettivo dichiarato è ottenere nuove elezioni che si svolgano in un contesto di competizione equa e libera da intimidazioni.

L'escalation della violenza

Nella capitale, la situazione si è fatta critica, con scontri notturni tra i dimostranti e la polizia. Le forze dell'ordine sono intervenute per disperdere la folla, facendo ricorso a mezzi antisommossa. Diversi manifestanti e anche alcuni agenti sono rimasti feriti anche in modo serio. Questi scontri sono continuati fino all'alba di oggi, domenica 5 ottobre, ma si presumono nuovi scenari nelle prossime ore.

Le condizioni della competizione elettorale erano state già messe in discussione da osservatori internazionali, prima degli ultimi eventi, i quali avevano rilevato un clima di intimidazione generalizzato e un campo di gioco iniquo.

Tra le criticità sollevate, vi era anche la controversa legge sulla trasparenza dell'influenza straniera, vista come un deterrente per la società civile e le voci critiche. L'abrogazione di questa legge è considerata un passaggio chiave per ristabilire un ambiente democratico sano.

Richieste internazionali e il futuro politico

La comunità internazionale ha espresso forte preoccupazione per la situazione in Georgia che negli ultimi anni è spesso stata luogo di scontro a fini politici. L'Eurocamera di Strasburgo ha persino riconosciuto come illegittime le elezioni e ha richiesto alle autorità georgiane di procedere a una ripetizione del voto. Alcuni osservatori internazionali hanno anche suggerito l'applicazione di sanzioni nei confronti della leadership del Paese caucasico, sottolineando la necessità di indagare in modo rapido e trasparente su tutte le eventuali irregolarità e le accuse di manipolazione.