Ricercati tre detenuti della casa circondariale di rebibbia, fuggiti dalle finestre del carcere mediante l’utilizzo di alcune lenzuola arrotolate. I tre carcerati di origini albanesi sarebbero fuggiti nella notte del 27 ottobre: è caccia agli uomini.

Dileguati nella notte: caccia agli uomini

Nella notte del 27 ottobre, dopo aver segato le sbarre, tre detenuti albanesi sono riusciti a fuggire dal carcere di Rebibbia, dileguandosi misteriosamente. Basho Tesi, Mikel Hasanbelli e Ilir Pere sono i tre carcerati che utilizzando delle lenzuola arrotolate sono riusciti a dileguarsi dalla casa circondariale, fuggendo dalla finestra che affaccia su Via Tiburtina.

Uno dei tre, Basho Tesi, nel 2008 è stato condannato all’ergastolo per aver ucciso una giovane donna romena di 22 anni ed un uomo, suo connazionale, di 37 anni, con 13 colpi d’arma da fuoco. Gli altri due carcerati in fuga sono stati condannati, uno per sfruttamento della prostituzione e l’altro per tentato omicidio.

Una fuga da film attuata dai 3 detenuti

La fuga è stata scoperta verso le 3:15 della notte del 27 ottobre, e sembrerebbe secondo le indagini che i tre furbi detenuti abbiano approfittato dell’arrivo dei carcerati trasferiti, in seguito al terremoto del 26 ottobre, dalla casa circondariale di Camerino. I tre carcerati, per mascherare la loro assenza, mediante l’utilizzo di alcune bottiglie di plastica, hanno creato delle sagome e le hanno successivamente poste sotto le lenzuola delle loro brande; in seguito hanno segato le sbarre di ferro di una finestra presente nel circuito di massima sicurezza del carcere, che affaccia su Via Tiburtina, e sono fuggiti utilizzando delle lenzuola arrotolate e manici di scopa.

La denuncia dei sindacati

Non appena è stata scoperta l’assenza dei tre detenuti presso la casa circondariale, è stata resa nota la notizia a tutti i corpi di Polizia che hanno immediatamente attivato posti di blocco in tutta la città di Roma e nel resto della Nazione. La fuga ha lasciato perplessi sia gli investigatori, che tramite le immagini della videosorveglianza stanno cercando di capire se i detenuti avevano un complice o sono fuggiti da soli, sia i sindacati che denunciano carenza di personale e disfacimento della struttura.