Il 24 agosto 2016 la storia di amatrice è cambiata per sempre: una scossa potentissima di terremoto ha praticamente raso al suolo il borgo reatino uccidendo molti dei suoi abitanti. Il fine settimana successivo si sarebbe dovuta svolgere la cinquantesima edizione della Sagra degli Spaghetti all'amatriciana, ricetta tipica del territorio.

La determinazione di un popolo

Nonostante la tragedia da cui sono stati colpiti, gli amatriciani hanno deciso che non volevano rinunciare alla loro festa: così il sindaco della città, Sergio Pirozzi, ha preso accordi con Oscar Farinetti, patron di Eataly, per tenere presso il punto vendita di Roma una versione "alternativa" della sagra.

Pirozzi ha precisato che quella che si sta svolgendo a Roma da ieri 2 novembre, fino a domenica 4 novembre, non è la Sagra, che per il momento, afferma, viene relegata al Museo della Memoria. Il Festival è solo un modo per continuare a ribadire la coesione di una comunità. Il ricavato andrà destinato alla ricostruzione dell'istituto Alberghiero di Amatrice.

La conferenza stampa inaugurale

Alla conferenza stampa che ieri ha aperto il Festival presso i cui stand si può gustare non solo la classica amatriciana ma anche la gricia in bianco, oltre a Pirozzi e Farinetti sono intervenuti anche il sindaco di Rieti Simone Petrangeli, il presidente della Provincia di Rieti Giuseppe Rinaldi, ed il presidente dell’Associazione dei Borghi più belli d'Italia Fiorello Primi.

Tutti hanno ribadito l'importanza di preservare i piccoli borghi, la necessità di evitare che l'Italia diventi un Paese formato solo da grani metropoli da una parte e zone disabitate e povere dall'altra.

Le parole di Sergio Pirozzi

Determinato e propositivo come sempre, il sindaco Pirozzi ha poi dichiarato di non voler più sentire dire che ci vorranno anni per la ricostruzione, così come è accaduto in passato in situazioni analoghe in Italia.

Il primo cittadino di Amatrice ha infatti sostenuto che la storia la fanno gli uomini insieme allo Stato ed alle Istituzioni, e che è convinto che questa volta si possa scrivere una pagina di storia diversa.