Si sa, smettere di fumare è impresa difficile.Chi desidera finirla con le 'bionde' le prova infatti proprio tutte,dai cerotti, alle gomme da masticare, dai farmaci, fino all'ultimamoda, le sigarette elettroniche. Grazie ad uno studio della Ben-Gurion University in Israele,in collaborazione con l'Università diRegensburg, in Germania,una nuova speranza ha fatto tuttavia breccia nella lotta altabagismo, un fenomeno che nei paesi più industrializzati èconsiderato la prima causa di morte.



La ricerca, pubblicata direcente per l'autorevole quotidiano britannico TheGuardian, afferma infatti che,bombardando il cervello dei fumatori con impulsi magnetici ad altafrequenza, si registra un evidente miglioramento nell'astensione alfumo, anche da parte dei più tenaci.

La tecnica utilizzatadall'equipe è detta stimolazionemagnetica transcranica (TMS), unatecnica che fa uso appunto di impulsi magnetici ad alta frequenza,capace di disinnescare letteralmente lerelazioni biochimiche del Cervello e dell'area prefrontale, da cuipoi nasce il desiderio di una sigaretta.“Questoè un nuovo approccio al problema del tabagismo”afferma Abramo Zangen,neuroscienziato per laBen- Gurion University, “Ipartecipanti al test sono tutti forti fumatori che non riuscivanoprima a smettere di fumare".



Per la cronaca illancio dello studio pilota ha richiesto la partecipazione di 115soggetti, tutti in un'età tra i 20 e i 70 anni che sono stati poi divisi in tre diversigruppi, di cui il primo veniva sottoposto ogni giorno, e per unperiodo di tre settimane, ad una stimolazione magnetica ad altafrequenza di quindici minuti ciascuna,il secondo, e per lo stesso arco di tempo, ad impulsi magnetici a bassa frequenza,mentre il terzo ed ultimo gruppo al cd.

'effettoplacebo', una terapia che fa direttamente leva sull'illusione, o credenza, delpaziente di essere trattato da farmaci che in quanto tale nerecheranno la guarigione.



Rimane il fatto cheil primo gruppo ha registrato risultati davvero sorprendenti: il 44%di questi dopo la terapia aveva infatti smesso, e il 36% ancora nonaveva fumato dopo 6 mesi dalla fine del trattamento.

Un risultato chea buon diritto fa sperare in una vittoria piena della medicina su unodei più terribili nemici per la Salute, il cui potere consisteproprio nella sensazione di piacere che la nicotina,vera artefice della dipendenza, esercita nel sistema nervoso, grazieanche all'incremento della dopamina,un neurotrasmettitore che svolge per il Cervello un'infinità difunzioni, tra cui quella della 'ricompensa' o 'appagamento'psicologico.





Non a caso l'areaencefalica attraversata dagli impulsi magnetici è la cortecciaprefrontale, laddove, sostiene un'altra ricerca canadese della McGillUniversity, nasce il desiderio della'bionda'. Nonostante il successo ottenuto dallo studio pilota, ètuttavia ancora presto per ritenerlo certo: lo studio, infatti, ètroppo ridotto per poter affermare una vittoria piena della medicinasul tabagismo, ed è ora quindi intenzione dell'equipe coinvolgerepiù centri di ricerca al fine di raccogliere conferme, o nuoveinformazioni, sull'efficienza della TMS. “LaTMS può aiutare le persone a ridurre il fumo”,spiega Peter Eichhammer,ricercatore per l'Universitàdi Regensburg,molto probabilmente imitando le azioni dellanicotina sul sistema di ricompensa del cervello. In generale sarei comunque molto cauto apromuovere la TMS come unica terapia biologicamente guidata: può essere utile, ma deve essere inserita in un programmaterapeutico psicologico”, conclude.