Continua a far parlare il caso del Virus Ebola, che dopo aver fatto migliaia di morti in Africa nel 1976 è ritornato dopo anni di sonno nelle stesse località dell'Africa Centrale, facendo registrare oltre 260 contagi e circa 137 vittime soltanto nello Stato della Guinea. Gli altri Stati colpiti sono stati la Sierra Leone e il Mali dove il virus dell'Ebola, se non contrastato potrebbe diffondersi ancora di più e fare molti morti vista la sua aggressività e nocività. L'OMS visti i fatti successi in Africa ha messo in guardia i Paesi dell'Unione Europea tra cui l'Italia sul pericolo di contagio del virus Ebola dovuto ai flussi migratori incontrollati che interessano il Mediterraneo.

Oltre al controllo dei mari l'OMS chiede anche di aumentare i controlli degli aeroporti.

Detto ciò non bisogna fare però degli allarmismi inutili su un pericolo di contagio del virus Ebola anche in Italia e in Europa. La proliferazione di questo visus probabilmente è dovuta in gran parte alla scarsa situazione economico-sanitaria in cui versano al maggior parte degli Stati Africani, dove i livelli di mortalità, ed in particolar modo quella infantile sono i più alti al mondo e la maggioranza della popolazione è costretta a vivere con meno di un dollaro al giorno.

Pericolo Virus Ebola: cos è, i sintomi e l'inesistenza di cure

Il virus Ebola o EBOV VP30 (nome scientifico) fa parte della famiglia dei filoviridae come la malaria, entrambe provocano febbre emorragica di tipo virale e per questo possono essere confuse facilmente nella diagnosi della malattia.

La trasmissione dell'Ebola avviene principalmente per via zoonotica, ciò attraverso il contatto di un animale infetto, in genere gorilla o pipistrelli. Il periodo di incubazione del virus può durare dai 2 ai 21 giorni. Una volta manifestati i sintomi dell'Ebola che sono dissenteria, vomito e soprattutto una febbre alta con emorragie interne ed esterne, il paziente senza cure ha una speranza di vita difficilmente superiore alla settimana.

Il tasso di mortalità dell'Ebola nella sua prima Epidemia avvenuta nello Zaire (Congo) nel 1976 ebbe un tasso di mortalità di circa il 90%. Oggi grazie anche all'intervento di medici senza frontiere il tasso di mortalità è sceso al 50%. Questi tassi cosi alti sono dovuti al fatto che ad oggi non sono state provate delle cure definitive o dei vaccini efficaci sull'uomo; gli unici rimedi che possono combattere l'Ebola in una fase iniziale del processo di sviluppo sono i farmaci coagulanti e gli elettroliti.