L'autunno ha portato come ogni anno l'influenza, costringendo milioni di italiani alle prese con disturbi più o meno intensi dovuti al cambio di stagione. Raffreddore e mal di gola sono i sintomi più frequenti di questi tempi, ma in alcuni casi c'è chi è alle prese addirittura con il virus intestinale, decisamente più sgradevole dell'influenza stagionale. Maggiormente colpiti sono bambini e anziani, che solitamente hanno un fisico più debole, per questo motivo è stato messo a disposizione il vaccino tetravalente che quest'anno servirà a sconfiggere ben quattro ceppi influenzali.
Quando sarà il picco dell'influenza stagionale? Quali i sintomi che dovranno metterci in allarme e, soprattutto, come bisogna curarla? Stando agli aggiornamenti pubblicati recentemente dagli esperti della medicina, il picco influenzale dovrebbe essere tra la metà di novembre e l'inizio di dicembre, quando ben 4 milioni saranno gli italiani costretti a letto a causa dell'influenza. Quasi certamente sarà a causa di un peggioramento delle condizioni meteo, nonché dall'espandersi del virus influenzale. Sarà dunque tra un mese circa il primo vero e possente attacco da parte del virus, che causerà febbre alta, mal di gola, tosse e problemi alle vie di respirazione.
I primi raffreddori dovrebbero già metterci in guardia dal virus, che causerà anche dolori articolari, nonché debolezza diffusa in tutto il corpo e mal di testa. Andrà decisamente peggio a coloro che contrarranno il virus intestinale, che porterà nausea, vomito e diarrea. Rispetto all'influenza comune, quest'ultima avrà una durata minore, ma sarà più intensa.
Per evitare il contagio, sia dal virus stagionale che intestinale, si consiglia di lavare spesso le mani e di seguire un'alimentazione a base di vitamina C, in grado di darci un po' più di prevenzione. Il vaccino antinfluenzale, inoltre, aiuta molto specie le persone deboli, mentre in caso di contagio, conviene consultare il proprio medico di famiglia che saprà consigliarci la cura più adatta, ovviamente restando alcuni giorni a riposo fino alla completa guarigione.