Nella crionica il segreto dell'immortalità: la crioconservazione del corpo in attesa che si trovi una soluzione alla morte. Anche in Italia la preservazione del corpo umano a basse temperature (criopreservazione), popolarmente chiamata ibernazione, comincia a prendere piede. Un solo caso italiano, per ora, quello di Aldo Fusciardi, morto di infarto nel 2012, che si è fatto ibernare per essere "risvegliato" quando alla causa della sua morte sarà trovata una soluzione, ma andranno a fargli compagnia anche il suo amico Giovanni Ranzo e qualche decina di altri connazionali che hanno già firmato per affidare il proprio corpo alle società che offrono il servizio di ibernazione.

Resteranno nella condizione di sospensione in attesa che i progressi di scienza e medicina permettano di rianimare i loro corpi una volta usciti dalle grandi celle frigorifere speciali, le Bigfoot Dewar visibili nella foto, come le chiamano alla Alcor, la più grande organizzazione che offre il servizio di crionconservazione, o Cryostat, con il nome dato alle cisterne dalla Cryonic.

Le società che offrono la possibilità di essere ibernati sono tre in totale e tutte e tre, su richiesta, possono occuparsi anche dell'ibernazione degli animali domestici.

Alcor - La più conosciuta è l'americana Alcor Life Extension Foundation, una organizzazione no-profit situata a Scottsdale, in Arizona, fondata nel 1972.

Ha già ibernato 131 "pazienti" e conserva il corpo di James Bedford, il primo uomo ibernato della storia, ma conta più di 1.000 iscritti nelle sue liste.

Cryonic
- A seguire, la Cryonic Institute, anche questa in America, nel Milwaukee; tra i suoi 127 associati già entrati nel programma di crioconservazione anche l'italiano Fusciardi.



KrioRus
- Infine, attiva dal 2003, la russa KrioRus, solo 40 ibernati, ma grandi progetti per il futuro e gia un centinaio di futuri criopreservati in lista.

La procedura di ibernazione dei corpi prevede l'iniezione, dopo il decesso dell'individuo, di sostanze crioprotettive atte ad evitare la cristallizzazione del sangue e dei fluidi corporei che rovinerebbe i tessuti degli organi.

Il corpo viene poi avvolto in sacche di ghiaccio ed immesso in contenitori di azoto liquido: capsule verticali in cui il corpo è appeso a testa in giù, e in cui la temperatura è di 196 gradi sotto zero. Il cadavere ha smesso così di essere tale, diventa un "paziente" in attesa del risveglio.

La sicurezza dell'ibernazione non è provata, anche se esistono testimonianze ed esperimenti sul fatto che potrebbe funzionare. Principalmente gli esperimenti sono stati eseguiti su animali e la loro attendibilità è relativa. I crionicisti, sostenitori delle pratiche di conservazione grazie al freddo, si affidano in parte all'esperienza delle reazione del corpo alle procedure di crioprotezione usate nelle sale operatorie per ridurre le funzioni vitali durante gli interventi.

Le conseguenze dell'azione del freddo sul corpo umano, a -196 °C, non si sa con certezza se siano reversibili. Non si sa se le strutture cerebrali possono salvarsi dai danni di una probabile ischemia, così come non si conoscono quali sono i possibili danni del freddo ai tessuti e agli organi, dopo l'ibernazione. Dubbi esistono pure sulla tossicità dei liquidi che impediscono la formazione di cristalli, ma si confida nel fatto che la scienza, al momento dello "scongelamento" sarà in grado di risolverli.

Altri punti oscuri sulla riuscita dell'ibernazione sono legati ad aspetti pratici: le leggi che rispettano criteri diversi per la definizione di "morte legale" nei vari Paesi, la distanza del luogo del decesso dalle strutture della società incaricata della crioconservazione, quindi i tempi di trasporto del corpo fino al suo dewar di azoto liquido.

Per quanto riguarda l'Italia, anche l'impossibilità di redigere un testamento biologico che contempli l'ibernazione.

I costi per farsi ibernare sono piuttosto alti ma, suggeriscono le società specializzate, si risparmia in loculo, funerale e sepoltura. Basta stipulare una polizza sulla vita con beneficiaria la società che si occuperà di ibernarci... e il gioco è fatto! Una targhetta da indossare sempre avviserà chi contattare in caso di morte e, una volta accertata la morte legale, il corpo sarà a disposizione dei crionicisti. Le garanzie del risveglio e della riattivazione completa delle funzioni vitali, della preservazione della memoria dell'individuo e della sua personalità, praticamente non esistono, come non esistono garanzie economiche o scientifiche che il risveglio sarà veramente un giorno possibile, eppure per i crionicisti e i loro pazienti la speranza nell'immortalità convince più di ogni possibile clausola di contratto.