La tecnologia digitale non rende le persone più stressate. A dirlo è un sondaggio dell'americana Pew Research Center che ha indagato le abitudini di 1801 persone per riconoscere che non c'è un collegamento tra l'uso di computer o smartphone e aumento dello stress. Non è neanche il numero di contatti a variare il livello di stress: che abbiate 100 o 1000 amici su Facebook fa poca differenza, il problema sorge quando ci si preoccupa delle sventure nelle vite degli altri.

I soggetti coinvolti nel sondaggio hanno risposto a 10 domande usando una scala di stress percepito.

I fattori più noti che tendono a far sentire le persone più stressate sono generalmente l'incertezza economica legata alla disoccupazione, l'assenza di un coniuge o di un partner con cui confidarsi.

L'uso della tecnologia, secondo lo studio, ha fatto emergere una differenza di genere nella gestione dello stress che vede le donne godere di una maggiore serenità. Per loro consultare le email e condividere foto sui social abbassa il rischio di ansia, molto più degli uomini. Tra i soggetti intervistati, qualcuno più stressato degli altri comunque c'è e la tecnologia ha la sua parte. "Gli utenti che si sentono più stressati - scrivono i ricercatori - sono quelli che usando la tecnologia maturano maggiore consapevolezza degli eventi nella vita degli altri".

È definito "the cost of caring", quel prezzo che si paga quando le apprensioni arrivano da episodi negativi accaduti ad amici e parenti, in questo caso scoperti e seguiti attraverso i social, le telefonate e i messaggi in generale scambiati con la tecnologia digitale.

"C'è una complessa relazione tra l'uso dei social media e lo stress", ha detto Keith Hampton, uno studioso della Rutgers University, tra i principali autori della ricerca.

"I dati da noi raccolti - aggiunge Hampton - non provano che gli utenti dei social media siano più stressati rispetto a chi non ne fa uso. Ma è pur vero che chi usa i social è spinto a partecipare ed essere attivo, perché teme di perdere il passo gli altri utenti-amici. Sono solo un po' più ansiosi perché guardano quel che pubblicano gli altri ritenendo le loro vite più interessanti e appaganti".

Nell'analisi tra maschi e femmine, la ricerca ha evidenziato come le donne in generale tendono a dirsi più stressate. Su una scala di 30, le donne dichiarano un punteggio medio di stress di 10,5 mentre gli uomini di 9,8. Ma se si prendono in esame quelle che fanno un uso sistematico delle tecnologie digitali, queste si dimostrano più serene delle altre e anche degli uomini. Il profilo tipico che emerge è quello di una donna che riceve 25 email al giorno, usa Twitter con costanza nella giornata e pubblica almeno due foto nelle 24 ore. Una donna con queste abitudini dice di essere meno stressata del 21% rispetto alle meno tecnologiche.

Va meglio invece agli uomini rispetto alle donne quando si confrontano con gli eventi delle vite altrui.

Su una lista di 12 eventi stressanti come ricoveri o una gravidanza, sono state le donne a dichiararsi più consapevoli delle vite degli altri del 7% rispetto agli uomini. Se quindi le donne in genere riescono a mantenere calma e serenità nella gestione degli eventi della propria vita, questo non accade quando qualcosa accade agli altri, dimostrandosi più consapevoli e influenzate.