Riconosciuto formalmente l'effetto benefico dei principi della cannabis col decreto del 23 gennaio 2013, il Ministero della Salute aveva già reso possibile la prescrizione con ricetta di medicamenti a base di cannabis ma, solo a settembre è giunta l'approvazione delle delibere che annoverano le indicazioni patologiche per l'uso e ne agevolano l'utilizzo. La commissione Sanità in questi giorni provvederà alle ultime accortezze con alcune modifiche prima di mettere in pratica il decreto.
I medici di famiglia potranno prescrivere la cannabis sotto consiglio e indicazione di specialisti e tutte le farmacie potranno distribuire il farmaco. L'obiettivo seguente sarà l'utilizzo dell'erba prodotta e inserita in capsule negli opifici dell'Istituto chimico militare di Firenze. La definizione sarà quella di Cannabis Terapeutica di Stato, come dagli accordi firmati dai due ministri Pinotti e Lorenzin.
Già avviati i piani per aprire le serre, che sembrerebbero pronte e entro l'anno vi saranno impiantate, all'inizio sperimentalmente, le piccole piante. Dall'Olanda importeremo le infiorescenze a prezzi molto alti e le ASL avranno parecchie difficoltà per l'acquisto.
L'associazione per la libertà di ricerca scientifica Luca Coscioni ieri ha giusto messo in evidenza il rischio che alcune categorie di pazienti dovranno rinunciare a questo tipo di terapia per i costi delle importazioni ancora non attuabili. A tale proposito è stata avviata un'interrogazione parlamentare al ministro Lorenzin. Se si pensa come in America siano già 18 gli Stati a farne uso e nei prossimi tempi si uniranno altri paesi, rimane lo sconcerto italiano delle difficoltà nell'attuazione del progetto. Le aziende produttrici di impianti per favorire l'accelerazione della crescita delle piantine sono punto di forte interesse a Wall Street e anche la Coldiretti è dell'avviso che l'Italia potrebbe trarne giovamento dalla coltivazione, in quanto si darebbe il via a una filiera nazionale con conseguenti vantaggi sia nell'occupazione, sia per le persone malate.
Rimane quindi l'ultimo ostacolo introducendo l'avvio delle coltivazioni nel fiorentino, dopodiché i risultati a livello terapeutico, dati anche da meno effetti collaterali rispetto a innumerevoli antidolorifici, saranno la positiva conseguenza per molti pazienti italiani.