Importanti novità in campo scientifico sono emersein un recente studio svolto all'Istituto nazionale per la salute Usa da Ruili Huang. Dallo studio è emerso che l’utilizzo degli animali, come cavie per fini sperimentali, non risulterebbe un metodo scientificamente valido, dando la possibilità di introdurre nell'organismo dell'uomo, sostanze tossiche non correttamente sperimentate.I test tossicologici, secondo lo studio, possono essere effettuati con risultati maggiormente affidabiliattraverso l’ausilio di colture cellulari in vitro, al posto della sperimentazione sugli animali.

La scienza del futuronon fa uso di animali

Secondo i ricercatori i test tossicologici eseguiti sugli animali hanno un costo monetario elevato e un ingiustificato utilizzo di vite animali. Attualmente numerose sono le ricerche che, nel campo scientifico, non fanno uso di animaliper le loro sperimentazioni e sono metodiche che entranoall’avanguardia nella scienza del futuro. Per verificare la pericolosità di additivi alimentari pesticidi o farmaci sull'uomo, basterà analizzare unicamente le colture di cellule in vitro. Investimenti rivolti in questa direzione sono auspicabili per ragioni etiche e per preservare il futuro del nostro ambiente. Negli studi tossicologici come ad esempio nello studio del cancro, i risultati condotti sugli animali sono risultati non riconducibili a valori veritieri per l’uomo, con una percentuale di fallimento dei test del 92%.

Colture cellulari in vitro al posto degli animali: come si è svolta la ricerca

I ricercatori hanno analizzato, nel corso del tempo, gli effetti di più di 10.000 sostanze chimiche, attraverso l’ausilio sia delle tecniche in vitro con colture di cellule umane, sia in vivo sulle cavie animali.Mettendo a confronto i dati raccolti sulle diverse tipologie di test, i ricercatori sono giunti alla conclusione che irisultati ottenuti sulle cellule in vitro sono in grado di stabilire, molto più nel dettaglio, gli effetti tossici delle sostanze sull’uomo.

Lo studio pubblicato dai ricercatori è stato effettuato in un lungo periodo di tempo e come ogni ricerca, servono comunque ulteriori conferme oggettive. Le conclusioni dello studio ci mettono comunque di fronte ad una svolta storica nella ricerca, che oltre a dare ampiamente ragione a tutti coloro che si sono battuti per chiedere metodi alternativialla sperimentazione animale, mette a tacere chi ha osteggiato la sperimentazione in vitro, ritenendola finora riduttiva e imprecisa.