Cattive notizie per i malati italiani: ben 1500 farmaci potrebbero presto essere a carico degli assistiti. L'ultimo scacco matto contro la salute dei cittadini e le loro tasche, che dovranno pagare questi farmaci o ricorrere all'uso di un farmaco terapeuticamente equivalente,anche se a base differenti di principi attivi.

Riduzione farmaci mutuabili

La notizia che sta girando è una delle ultime operazioni trasversali delle nostre Regioni, in risposta ai tagli di questo esecutivo, che si vanta di non aver aumentato le tasse, ma chesta facendo altridanni alle tasche dei cittadini, questa volta a danno della loro salute.

Il rischio che un’operazioneperrimpinguarele casse pubbliche diventi un peso gravosoper molti assistiti è alto.

L'operazione riguarderà quasi la metà dei 2700 farmaci che rientrano nel regime rimborsabile (ospedaliero o a distribuito in farmacia). Perché accadrà questo? Le gare d’acquisto regionali di medicinali ‘terapeuticamente equivalenti’ potrebbero diventare generalizzate. Che vuol dire? Le Regioni rimborseranno, a parità di categoria, il farmaco meno costoso(terapeuticamente equivalente, anche se con principi attivi diversi,e poiriguardo al cancro, sono in arrivo tanti nuovi farmaci), quindi,il farmaco che all’asta avrà il prezzo più basso sarà mutuabile, perderemo in efficacia?

Il provvedimento è sospeso per ora

Solo alcuni farmaci saranno lasciati a regime rimborsabile, mentre gli altri andranno pagati. Il provvedimento per il momento è stato sospeso per 90 giorni, ma il rischio che il tutto diventi realtà è alto.Che le Regioni trovassero un modo trasversale per recuperare altrove i fondi che hanno perso dalle sovvenzioni dello Stato si sapeva, da quando Renzi ha stabilito i tagli, ma arrivare a questo sembra veramente basso moralmente, già in passato le nostre Regioni hanno agito comunque in modo analogo.

Oggi si vedono le conseguenze dei tagli alle sanità locali in molte regioni, che hanno puntato sul rigore, giorno dopo giorno aumentano i casi di malasanità da superlavoro, dato i numerosi reparti chiusi, non sempre infatti i medici sono messi in condizione di lavorare (un infermiere che deve seguire 20 o30 malati, non è umanamente possibile, e men che mai un dottore che è costretto a seguire ad es.: due o tregravidanze in sala partoin contemporanea o tante urgenze in pronto soccorso o in chirurgia). Si continua a tagliare ancora una volta ai bisogni necessari e irrinunciabili.