Le bugie non dovrebbero avere le gambe corte? A quanto pare non sempre, a giudicare da una incredibile (e sconcertante) documentazione scoperta da un ricercatore (Stanton Glantz, della 'University of California') a San Francisco, pubblicata sulla rivista 'Jama Internal Medicine' suscitando nei lettori parecchio scalpore. Tali documentirivelano che gli studi sulle correlazioni tra le Malattie cardiache e lo zucchero, per oltre 50 anni vennero manipolati da una organizzazione - laSugar Research Foundation - sovvenzionando diversi scienziati (negli anni 60) affinché mettessero sotto accusa i grassi saturi come colpevoli, e assolvessero lo zucchero come principale responsabile dell'insorgenzadi patologie cardiovascolari.
Distolta l'attenzione dai rischi dello zucchero per decenni
Secondo la ricostruzione fatta dal New York Times, l'organizzazione è stata in grado di deviare, per interi decenni, la nostra attenzione dagli effetti nocivi dello zucchero: la 'Sugar Research Foundation' (oggi Sugar Association) infatti, pagò circa 50mila dollari tre scienziati della Harvard per la pubblicazione di un documento su una prestigiosa rivista di medicina (la New England Journal of Medicine) sui ruoli di grassi e zucchero nelle malattie cardiache. Nessuno dei tre oggi è ancora vivo, così come non lo sono i dirigenti dell'industria con cui collaborarono: D.Mark Hegsted, uno dei tre scienziati, fu nominato perfino direttore del Dipartimento Agricoltura e contribuì (nel 1977), nella pubblicazione di importanti linee guida per quanto riguarda l'alimentazione.
I retroscena della vicenda: diversi studi avevano evidenziato, fin dai primi anni 60, una evidente relazione tra le malattie cardiache e il livello di zuccheri nel sangue, nel contempo proseguivano altri studi riguardo i livelli di colesterolo, accusati di essere i principali colpevoli per queste patologie. Ancel Keis, fisiologo, era convinto che fosse il più dannoso per le arterie, mentre il nutrizionista John Yudkin lo era per quanto riguarda lo zucchero: quest'ultima ipotesi non piacque affatto alle aziende che lo producevano, e così, per contrastare i risultati allarmanti dello studio, John Hickson - manager delle industrie produttrici - nel 1964 commissionò nuove ricerche, per mettere a tacere le voci che davano lo zucchero come principale imputato, nell'insorgenza delle malattie cardiache.
I dibattiti su grassi e zucchero sono tuttora in corso
Fu una strategia intelligente, ma illegale: infatti, se pubblicate su prestigiose riviste, le review possono modellare completamente il globale dibattito scientifico. I funzionari della sanità, dunque, per diversi decenni hanno incoraggiato la popolazione americana a ridurre l'assunzione dei grassi, dimenticando di avvisare che quegli stessi cibi erano ricchi di zucchero.
Un tipo di alimentazione che, nel tempo, ha aumentato sensibilmente il numero degli obesi (e del conseguente diabete). Negli ultimi anni la Oms (Organizzazione mondiale sanità) è tornata a raccomandare un uso molto limitato dello zucchero, per scongiurare il rischio di sviluppare malattie cardiache; tuttavia, continuano le discussioni tra grassi saturi e zuccheri, ritenuti i principali colpevoli.
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