A metà novembre, a Bethesda nel Maryland (USA), si è tenuta la 25a conferenza dell’AICR. Un forum che ha riunito ricercatori e clinici proveniente da tutte le parti. Uno degli argomenti su cui si è dibattuto quest’anno è stato la prevenzione in oncologia: in base alle più recenti conoscenze, esiste una relazione diretta tra l’insorgenza dei tumori e alimentazione, attività fisica e controllo del peso corporeo. Molti dei risultati presentati sono temi emergenti su cui si articolerà la prevenzione dei prossimi anni. Qui di seguito 5 punti rilevanti, soprattutto per i tumori più diffusi.

I lamponi neri e il cancro orale

I lamponi neri, grazie alla presenza di fibre, vitamine e sostanze fitochimiche tipiche di questa specie, sono in grado di prevenire l’insorgenza dei tumori nel cavo orale. Infatti, nei ratti alimentati con una dieta dove erano presenti i lamponi neri, la formazione dei tumori era inibita o sfavorita rispetto al gruppo alimentato con una dieta standard. Questo grazie ad un meccanismo biologico ben preciso. Questi risultati verranno a breve pubblicati.

Dieta antinfiammatoria e rischi cardiaci

Spesso alcuni tumori, come quelli del tratto gastro-intestinale, insorgono in seguito ad una condizione infiammatoria cronica. Qualunque cosa vada a ridurre uno stato infiammatorio, può quindi prevenire i tumori.

In questo caso i ricercatori hanno osservato che le donne, in età post-menopausa, con diagnosi di tumore alla mammella, con una dieta ricca di alimenti anti-infiammatori, come cereali integrali, spezie, grassi insaturi e verdure - rispetto a coloro che avevano una dieta tipica occidentale, con cibi raffinati pro-infiammatori – avevano un rischio inferiore di mortalità per problemi cardiovascolari.

L’esercizio fisico è molto utile

Già nel 2010, le linee guida dei sopravvissuti da cancro prevedevano l’attività fisica come pratica importante per superare la malattie e per affrontare le terapie nel migliore dei modi. Si diceva, almeno 150 minuti a settimana. Le ricerche sono andate avanti e i risultati appena presentati indicano che nei pazienti che hanno avuto una diagnosi di cancro al mammella o alla prostata, l’attività fisica non solo è sicura ma addirittura altamente consigliata sia durante che dopo la terapia.

Un’attività fisica aerobica è un supporto importantissimo per il mantenimento o il ripristino di un equilibrio delle capacità mentali nonché di una maggiore efficienza cardiovascolare.

Il licopene protegge dal cancro alla prostata

Il licopene è un carotenoide antiossidante. Si trova in numerosi alimenti ed è responsabile del loro colore rosso, come nei pomodori o nell’anguria, o del colore giallo-rosso, come papaya e pompelmo, e in diverse verdure. Il licopene previene alcuni tipi di tumori, l’invecchiamento cellulare e alcune malattie cardiovascolari. Precedenti studi avevano portato a conclusioni non sempre concordanti sulle proprietà antitumorali del licopene. I dati presentati ora dimostrano che un’alimentazione a base di cibi ricchi di licopene, può ridurre significativamente il rischio di insorgenza del tumore alla prostata (11% in meno).

Anzi, i ricercatori sono riusciti a stimare in una riduzione dell’1% di rischio tumore per ogni milligrammo/giorno di licopene mangiato. Per intenderci, un pomodoro contiene 3 mg di licopene.

Grassi, microbioma intestinale e rischio obesità

Le migliaia di miliardi di batteri che albergano nel nostro intestino condizionano il nostro benessere e possono predisporre all’obesità. Ma quello che i ricercatori hanno ora scoperto è che il microbioma intestinale segue un andamento circadiano, ovvero varia la sua attività e la sua espressione nelle varie ore del giorno e della notte. E questo si ripercuote sul senso di fame (appetito) e sul metabolismo.

Una dieta ricca di grassi e povera di fibre, almeno negli animali da laboratorio, determina un’alterazione dei cicli circadiani del microbioma, influenzando negativamente il metabolismo e favorendo le condizioni per l’obesità.