Il pepe lungo (Piper longum), detto anche pepe balinese, pepe del Bengala, pippali (nome sancrito) di origine Indiana e indonesiana, è un parente stretto del comune pepe nero. Da millenni è utilizzato come spezia (i semi) nella cucina asiatica e nordafricana (ormai in commercio anche in Italia nei negozi specializzati in prodotti etnici) e come medicamento nella medicina ayurvedica. Tra le proprietà medicinali per il quale tradizionalmente viene impiegato abbiamo: stimolante dell'apparato digestivo (carminativo, digestivo), stimolante dell'apparato respiratorio (espettorante), corroborante (riscalda, elimina il freddo), stimolante dell'apparato riproduttivo (aumenta il flusso mestruale, afrodisiaco).

Dalla ricerca nuove e promettenti scoperte sull'attività anti-cancro del pepe lungo

Gli scienziati del UT Southwester Medical Center hanno scoperto il processo chimico secondo il quale questa spezia sarebbe in grado di svolgere un'importante attività contro il cancro. In particolare un suo principio attivo chiamato pirperlongumina (PL) avrebbe dimostrato la sua efficacia contro molti tipi di cancro, tra cui il cancro al seno, Tumore alla prostata, al colon, al polmone, il linfoma, leucemia, i tumori cerebrali primari e il cancro gastrico.

Meccanismo d'azione della piperlongumina (PL)

Grazie ad una tecnica sperimentale chiamata cristallografia a raggi x è stato possibile creare le strutture molecolari che mostrano come la chimica del PL si trasforma dopo che è stato ingerito.

Il PL si trasforma in hPL una molecola attiva che silenzia un gene chiamato GSTP1. Il GSTP1 produce un enzima detossificante che spesso è eccessivamente abbondante nei tumori (questo potrebbe spiegare in parte la minore efficacia delle terapie contro il cancro e una maggiore difficoltà nell'indurre la morte selettiva delle cellule tumorali, l'apoptosi).

Le conclusioni degli scienziati americani

Queste le parole del Dott. Kenneth Westover, assistente professore di Biochimica e Radioterapia oncologica: "Siamo fiduciosi che la nostra struttura consentirà lo studio di nuovi farmaci per potenziare l'effetto del PL per l'uso in una vasta gamma di terapie contro il cancro". Ed ancora: "Questa ricerca è una dimostrazione spettacolare delle potenzialità della cristallografia a raggi X".

Infine, e su questo non possiamo che essere totalmente d'accordo: "Questo studio dimostra l'importanza di esaminare e riesaminare le nostre teorie. In questo caso abbiamo conosciuto qualcosa di fondamentalmente nuovo su un medicamento usato da più di 3000 anni, grazie alla scienza moderna".