L'osteoartrosi (artrosi o artrite) colpisce milioni di persone in tutto il mondo. In Italia l’artrosi è l’affezione più frequente fra i pazienti reumatici (rappresenta il 72.6% delle malattie reumatiche). E' una condizione tipica dell'avanzare dell'età, tanto che la distinzione anatomica fra artrosi senile ed invecchiamento fisiologico della cartilagine articolare è spesso difficoltosa. Certamente buone abitudini alimentari ed uno stile di vita sano possono fare molto in termini di prevenzione. Due nuovi studi guidati dal Dr. Zhaoli Dai del Human Nutrition Research Center on Aging and Friedman School of Nutrition Science and Policy at Tufts University di Boston in collaborazione con l'University of Manchester nel Regno Unito, hanno messo in evidenza il ruolo delle FIBRE nella prevenzione dell'osteoartrosi.

Artrosi e prevenzione: raccomandazioni generali degli esperti

Come anche riportato nel sito OsteoArtrosi.eu gli esperti raccomandano di:

  • ridurre il peso corporeo, il sovraccarico dovuto all'obesità dovrebbe essere ridotto per non continuare a gravare sulle articolazioni ;
  • trattare adeguatamente le eventuali alterazioni metaboliche come: diabete mellito, alterazioni del metabolismo lipidico e di iperuricemia, attraverso la dieta e/o l'assunzione dei farmaci adeguati;
  • correzione di eventuali disturbi vascolari: un’insufficienza del circolo venoso refluo degli arti inferiori si associa frequentemente ad artrosi del piede e delle ginocchia;
  • adozione di posture idonee diurne e notturne: dormire su un materasso rigido con guanciale basso, in posizione supina o laterale, non prona; mantenere la schiena ben dritta da seduti con schiena aderente allo schienale della sedia; quando cade un oggetto a terra o si deve sollevare un peso flettere leggermente le ginocchia e non la colonna in avanti; non restare in piedi troppo a lungo; cambiare spesso posizione sia durante le ore lavorative che nei momenti di riposo;
  • artrosi delle mani: evitare ogni attività che comporti rischi di microtraumi, insulti termici o contatto con acqua o farlo con guanti di cotone, protetti da guanti di gomma lunghi;
  • artrosi del piede: evitare l’uso di calzature a punta e con tacchi alti;
  • sport si: nuoto, streching e yoga;
  • proteggere le articolazioni da microtraumi: questi infatti svolgono un ruolo fondamentale nell'evoluzione delle lesioni degenerative. Se necessario, è consigliabile l'uso di ortesi, collari, busti, corsetti gessati, bastoni, stampelle, tutori, etc...

I due nuovi studi clinici su artrosi e consumo di fibre

I due studi facenti parte della nuova ricerca sono stati "Osteoarthritis Initiative" (iniziativa Osteoartrosi, OAI, durato 48 mesi), che ha preso in esame un totale di 4.796 partecipanti e "Framingham Offspring Osteoarthritis Study" (Studio dell'osteoartrite di Framingham Offspring, OA, durato ben 9 anni), che ha visto la partecipazione di 1.268 volontari.

I ricercatori hanno determinato l'assunzione di fibre dei partecipanti all'inizio degli studi utilizzando un questionario di frequenza alimentare. Hanno anche valutato i vari tipi di artrosi attraverso un esame radiologico ai raggi X e registrato i sintomi, i più comuni dei quali includevano il dolore al ginocchio, la rigidità e il gonfiore.

I volontari dello studio "Osteoarthritis Initiative" sono stati sottoposti a dei controlli clinici ogni 12 mesi, mentre quelli dello studio "Framingham Offspring Osteoarthritis Study" sono stati valutati solo dopo 9 anni. I ricercatori hanno inoltre raccolto i dati clinici riguardanti altri fattori che potessero influenzare i risultati delle ricerche, tra cui la presenza di lesioni al ginocchio, i farmaci assunti, lo stile di vita, il consumo di alcol ed il tipo di esercizio fisico svolto dai volontari.

L'elevata assunzione di fibre riduce i sintomi dell'artrosi

I pazienti hanno consumato ogni giorno mediamente 15 g di fibre nello studio "Osteoarthritis Initiative"e 19 g al giorno nello studio "Framingham Offspring Osteoarthritis Study" Nello studio OAI, alla fine del periodo di 4 anni, 869 ginocchia presentavano sintomi di artrite e 152 mostravano segni di artrite ai raggi X. Inoltre, il dolore è peggiorato in 1.964 casi. Nello studio di Framingham, alla fine del periodo di 9 anni, 143 ginocchia presentavano sintomi di artrite e 175 mostravano segni di artrite ai raggi X. Nel complesso, l'analisi statistica ha indicato che un più elevato livello di assunzione di fibre è correlato ad un minor rischio di artrite dolorosa.

I partecipanti che avevano consumato la maggior quantità di fibre, infatti, hanno registrato un rischio inferiore del 30% di artrite nel gruppo OAI e un rischio inferiore del 61% nel gruppo Framingham, rispetto a coloro che avevano assunto minori quantità di fibre. Inoltre, lo studio ha rivelato che consumare più fibre in generale e di cereali in particolare, riduce significativamente il rischio di peggiorare il dolore al ginocchio. Tuttavia, poiché lo studio è osservazionale, non si può stabilire un nesso di causalità. Il dottor Dai e colleghi concludono: "I risultati ottenuti dai due studi hanno dimostrato che l'assunzione costante di fibre è legata ad un rischio minore dei sintomi dolorosi legati all'artrosi, mentre la relazione con l'artrosi evidenziata dagli esami radiologici non è chiara".

Dove si trovano le fibre?

Studi precedenti hanno dimostrato che una dieta ricca di fibre apporta comunque diversi benefici per la salute, dall'abbassamento della pressione sanguigna e del peso corporeo, alla riduzione dell'infiammazione, al miglioramento dei livelli di zucchero nel sangue. Il fabbisogno giornaliero stabilito dai LARN è di 30g/die di cui 2/3 rappresentati da fibre solubili, e 1/3 da fibre insolubili. Vediamo quali sono le più importanti fonti alimentari, distinguendo tra le due tipologie di fibre, solubili ed insolubili. Le fibre solubili (pectine, gomme e mucillagini) assorbono grandi quantità di acqua e formano un gel che a livello gastrico, aumentano il volume del cibo ingerito, permettendo un più rapido raggiungimento del senso di sazietà.

Inoltre riducono l'assorbimento di grassi e glucosio, contribuendo al controllo di colesterolo e glicemia. Le fibre solubili si trovano:

  • Legumi;
  • Frutta fresca: mele con la buccia, pere, pesche, agrumi, prugne, susine, frutti di bosco;
  • Avena e crusca d'avena;
  • Carota;
  • Patate;
  • Cipolle.

Le fibre insolubili (cellulosa e lignine) hanno un effetto essenzialmente meccanico a livello intestinale. Infatti facilitano il transito, aumentando il volume e riducendo la consistenza delle feci, risultando particolarmente utili per la cura della stipsi e delle affezioni ad essa spesso associate, quali diverticolite ed emorroidi. Le principali fonti di fibre insolubili sono:

  • cereali integrali (pane e pasta integrali);
  • verdura a foglia verde;
  • frutta secca;
  • semi di lino.