Come ogni 4 settembre si celebra oggi la Giornata del Benessere sessuale, dedicata alle tematiche principali inerenti la Salute intima delle persone. Ma in Italia resta ancora un tabù. Nonostante il grande interesse in materia sessuale manifestato dai cittadini italiani, sembra che le istituzioni infatti non sposino la causa della salute sessuale, almeno secondo quanto emerge dalle opinioni degli esperti. Questa è anche l'idea di Roberta Rossi, presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica, la quale afferma che le istituzioni mostrino disinteresse sul tema.

La critica degli esperti

Ogni 4 settembre ricorre la Giornata internazionale del benessere sessuale, promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Tuttavia, l'iniziativa sembra avere scarso seguito in Italia. Roberta Rossi, presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss) racconta di come, durante la Settimana dedicata al benessere sessuale, i cittadini si siano mostrati desiderosi di essere informati. Ma le istituzioni sembrano non soddisfare adeguatamente le loro richieste.

Malattie sessualmente trasmissibili, gravidanze indesiderate, comportamenti a rischio, metodi di contraccezione, queste sono solo alcune delle tematiche sulle quali sembrano essere carenti i cittadini.

Le donne, in particolar modo, avrebbero molte lacune irrisolte: tra esse, solo poche si rivolgono direttamente al personale specializzato per avere tutte le delucidazioni in merito, valicando il muro della "vergogna".

Il lavoro svolto dal personale ospedaliero e dai consultori familiari, offerto dal Servizio sanitario nazionale (SSN), non sembrano essere sufficienti a eliminare i vecchi tabù e aprire le porte dell'informazione indispensabile che, potenzialmente, sarebbe in grado di prevenire moltissime malattie.

Aumento della diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili e prevenzione

L'obiettivo dell'Oms è quello della sensibilizzazione, affinché, oltre alle gravidanze indesiderate, alle infezioni e alle malattie sessualmente trasmissibili esponenzialmente in aumento, molti uomini smettano di utilizzare le "pillole blu" acquistate online per risolvere la disfunzione erettile.

Secondo Adele Fabrizi, membro del comitato direttivo Fiss, la carenza totale in materia di educazione sessuale in Italia sarebbe un problema culturale. In primis, secondo la Fabrizi, non esisterebbe nemmeno una specifica formazione in sessuologia.

Il boom delle malattie sessuali diventa motivo di nuova emergenza, soprattutto tra i giovanissimi. La prevenzione, dunque, si rivela uno strumento essenziale della quale dovrebbero farsi carico, con enfasi, le istituzioni. Le nuove app di incontri, inoltre, sembrerebbero aver peggiorato lo scenario della salute sessuale.

Giornate di informazione anche all'interno delle scuole, incontri gratuiti e frequenti con il personale specializzato, screening gratuiti, distribuzioni di anticoncezionali e di materiale per l'informazione, se potenziati, potrebbero rappresentare una svolta positiva.