La chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia rappresentano le opzioni terapeutiche validate dai protocolli medici per la cura della maggior parte dei tumori. Tuttavia, a queste terapie convalidate dalla scienza, potrebbe aggiungersi l'immunoterapia, che sta dando risultati sempre più promettenti negli ultimi anni. In particolare ne sono convinti lo statunitense James P. Hallison, dell'Anderson Cancer Center e il giapponese Tasuku Honjo dell'Università di Tokyo, a cui è stato assegnato il premio Nobel per la medicina nel 2018.
Immunoterapia: la nuova frontiera per la cura dei tumori
In particolare lo scienziato nipponico Tasuku Honjo si è detto convinto che entro l'anno 2050 tutte le forme di patologia tumorale potranno essere efficacemente contrastate proprio con l'immunoterapia. Ha poi precisato che, nel caso in cui non si riuscisse ad eliminare tutti i tumori, con l'immunoterapia sarebbe comunque possibile fermarne la crescita. Honjo si è incontrato con il suo collega texano nel lontano 1982, poi entrambi hanno proseguito le loro ricerche, riuscendo a individuare una nuova arma contro i tumori.
Prospettive future
In effetti l'immunoterapia si basa su un concetto molto semplice e suscettibile di applicazioni sbalorditive: utilizzare il sistema immunitario per rispondere in modo adeguato alle cellule tumorali.
I tumori, attraverso dei meccanismi di difesa, riescono ad eludere o a inibire la risposta del sistema immunitario, in tal modo le cellule oncologiche possono proliferare indisturbate nell'organismo. I due ricercatori, vincitori del Premio Nobel per la medicina, hanno il merito di essere riusciti a comprendere come fare a riattivare la risposta del sistema immunitario contro i tumori.
In questo senso Allison negli anni '90 ha scoperto la proteina CTLA-4 sulla superficie dei linfociti T, sempre in quegli anni il suo collega giapponese ha scoperto invece la proteina PD1. Riguardo alle prospettive future di questa nuova strategia terapeutica, i due ricercatori considerano l'immunoterapia un campo molto promettente, tuttavia dovrà essere ancora utilizzata in combinazione con la radio e la chemioterapia.
In ogni caso si dicono convinti che rafforzare il sistema immunitario sia la chiave per per vincere in maniera definitiva la battaglia contro il cancro. Rimanendo in tema, Michele Maio, direttore del dipartimento di immunoncologia dell'azienda ospedaliera Le Scotte di Siena, spiega che il futuro della lotta ai tumori consisterà nel combinare assieme più terapie. In particolare il trattamento del cancro porterà a una cronicizzazione della malattia. Il sistema immunitario, se potenziato, potrà tenere sotto controllo quel che resta del tumore, facendo in modo che il paziente possa sopravvivere bene e a lungo.