Istituiti con personalità giuridica da dicembre 2013, sul territorio italiano le Biobanche sono arrivate a 91 e comprendendo ben 290 gruppi di ricerca. Questi fanno riferimento al CNR o a vari Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico. Lo scorso 10 gennaio, presso la sede centrale del CNR di Roma, il Prof. Massimo Inguscio, Presidente del CNR, insieme alla Prof.ssa Marialuisa Lavitrano, coordinatrice nazionale infrastruttura italiana Biobanche e docente all'Università Bicocca di Milano, e al direttore del dipartimento scienze biomediche Tullio Pozzan, in occasione dei 5 anni di BBMRI Italia hanno annunciato la nascita di ulteriori 5 gruppi 'Biobanca'.

Obiettivo è migliorare le conoscenze sulla medicina di precisione e sulle terapie personalizzate.

Banche di campioni biologici

Parliamo di centri di ricerca dove vengono accolti e custoditi campioni biologici, normalmente piccole provette, ciascuna contenente un campione di sangue da cui prelevare tessuti, cellule e DNA. Ma anche bioimmagini come le PET associate a dati epidemiologici, clinici e di ricerca. Questi campioni rappresentano una risorsa importante per sviluppare programmi di ricerca scientifica avanzata, finalizzati all'identificazione di nuovi target diagnostici e terapeutici, e arrivare allo sviluppo di nuovi farmaci. In queste Biobanche, dislocate su tutto il territorio nazionale, arrivano mediamente 80mila campioni ogni anno ed ora rappresentano complessivamente una collezione di circa un milione e mezzo di campioni biologici.

I campioni vengono custoditi in serbatoi di acciaio pieni di azoto liquido, mantenuti a bassissime temperature, tra -156°C e -196°C. Questi campioni poi vengono messi a disposizione dei ricercatori impegnati in progetti di ricerca internazionali, su temi come la medicina di precisione che punta a fornire ad ogni paziente la migliore cura, con i minori effetti collaterali possibili.

Per raggiungere questo obiettivo è necessario disporre di un gran numero di campioni biologici e le Biobanche servono proprio a questo.

Le Biobanche sono anche una risorsa essenziale per studiare i meccanismi dell’invecchiamento o le malattie rare. O per perfezionare sistemi diagnostici avanzati come le biopsie liquide per la diagnosi precoce dei tumori.

Attualmente, nel nostro Paese le Biobanche fanno riferimento ad una rete nazionale chiamata BBMRI.IT (Biobanking and Biomolecular Resources Research Infrasctucture of Italy).

Una preziosa cassaforte poco nota

L’inizio della storia delle Biobanche può essere collocata nel lontano 2003, con il sequenziamento del genoma umano. Conoscere la sequenza del DNA umano ha cambiato definitivamente il modo di fare ricerca nel campo biomedico. Serviva quindi una raccolta di materiale biologico da studiare, confrontare e su cui fare ricerca: nasce il concetto di "Biobanking", considerato nel 2009 dalla rivista Time Magazine come una delle 10 idee che sta cambiando il mondo.

Dalla fase preparatoria (2008-2011), che vede il coinvolgimento di 54 istituzioni di 33 Paesi, si passa alla fase successiva (2011-2013) quando si scrivono le regole per la costituzione dell’ERIC (European Research Infrastructure Consortium) a cui viene data personalità giuridica con una legge europea (art.

171, trattato EC).

Nel dicembre 2013 BBMRI riceve lo status di ERIC diventando BBMRI-ERIC, a cui aderiscono 13 stati europei, compresa l’Italia. Ora gli Stati aderenti sono 15 e interessano una popolazione di 408 milioni di individui.

Le Biobanche non hanno scopo di lucro ma hanno come finalità la raccolta, conservazione e distribuzione di campioni biologici umani. I “donatori” sono garantiti nei loro diritti e sono consapevoli della finalità delle loro donazioni. Gli studi più avanzati in varie aree terapeutiche, richiedono verifiche su un numero elevato di campioni biologici, prima di arrivare ad una vera e propria sperimentazione clinica.

Ora l'annuncio del presidente del CNR - della costituzione nel nostro Paese di ulteriori cinque Biobanche aventi come obiettivo lo studio di tematiche specifiche come malattie rare, microbiota, metabolismo, genetica dell'invecchiamento e biopsie liquide per diagnosi precoci e marcatori tumorali nel sangue - è sicuramente una buona notizia.