L'influenza in Italia, mai come quest'anno, si sta rivelando un vero e proprio problema che ha colpito moltissimi cittadini del nostro territorio. E, a farne le spese, ovviamente, sono soprattutto i bambini e gli anziani. Contrariamente alle previsioni che erano state fatte, infatti, anche in questo 2019 sono stati superati gli otto milioni di casi di influenza, avvicinandosi in maniera molto decisa verso i numeri dello scorso anno. Come se non bastasse, secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino che riporta le stime effettuate da parte dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità), sono quasi 200 i decessi avvenuti e 800 i ricoveri in terapia intensiva.

Quasi tutte le regioni d'Italia sono oramai uscite dalla fase di epidemia, ma l'influenza continua comunque a contagiare e quella verificatasi nella stagione invernale è stata una epidemia particolarmente aggressiva.

Altissimo numero di casi di influenza nel 2019: tanti casi gravi con morti e ricoveri

Secondo quanto emerge dal bollettino di sorveglianza epidemiologica, nel corso della quindicesima settimana di questo 2019, ovvero pochi giorni fa, si sono registrati quasi 100mila casi di influenza che hanno fatto sì che si superassero gli otto milioni e tremila ammalati da ottobre. Come spiegato dal direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'ISS, Gianni Rezza, le epidemie influenzali sono arrivate in maniera tarda e hanno avuto il picco a partire da febbraio.

Tuttavia, nelle settimane successive, l'influenza non ha smesso di circolare, sottolineando anche come il virus cambi in continuazione e che per questa ragione il vaccino nei suoi confronti deve essere variato ogni anno. Quella che si è verificata quest'anno, però, è definita un'influenza aggressiva perché ha portato ad un numero elevato di morti (198 per l'esattezza) e di ricoveri in terapia intensiva (809).

Le parole dell'esperto in malattie infettive Gianni Rezza

L'esperto ha continuato a spiegare che questi numeri molto alti sono causati dal fatto che i virus predonominanti sono l'A-H1N1 e l'A-H3N2, due tipologie ancora più combattive rispetto a quella di tipo B, che va ad interessare soprattutto le persone in là con l'età. Infatti, sul totale, circa l'80% dei casi hanno interessato soggetti con un'età anagrafica superiore ai 50 anni e che avevano contratto già in precedenza una malattia.

Tra questi episodi, però, ci sono anche otto donne colpite dal virus mentre erano in stato di gravidanza. Il medico Gianni Rezza ha concluso il discorso affermando che le persone contagiate erano per lo più soggetti che non si erano sottoposti a vaccinazione.