Una neoplasia, o tumore, è una massa di tessuto che cresce in eccesso ed in maniera anomala rispetto ad un tessuto normale. Questa patologia è conosciuta anche col nome di cancro, termine coniato dal celebre medico greco Ippocrate. Il melanoma è uno di questi: si origina a partire dai melanociti, cellule dell'epidermide addette alla sintesi della melanina, pigmento che influenza il colore della pelle. Secondo una recente ricerca scientifica, un laser può aiutare a facilitare la diagnosi ed il trattamento di masse tumorali e melanomi.

Il laser, un valido aiutante nella cura e trattamento del tumore

Accade soprattutto con i casi più avanzati di cancro che vengano rilasciate nel flusso sanguigno delle cellule tumorali, utilizzabili dai medici per comprendere lo sviluppo della malattia. I ricercatori hanno da tempo dimostrato come sia possibile individuare delle cellule tumorali libere nel sangue in circolo puntando un laser detector sulla pelle dei pazienti. Tuttavia, fino a poco tempo fa questo metodo si poteva praticare solo nei casi avanzati della patologia, e nemmeno nel caso del melanoma, le cui cellule tumorali non sfoggiano il marcatore del test.

Così, col fine di migliorare le prestazioni del dispositivo, l'ingegnere biochimico Vladimir Zharov e il suo team di esperti della University of Arkansas for Medical Sciences di Little Rock, in Arkansas, ha messo a punto un innovativo laser capace di individuare le cellule tumorali grazie ad un detector ad ultrasuoni chiamato "Cytophone", dal greco κύτος, cioè cellula.

Dati e possibili nuovi utilizzi

La melanina, il pigmento scuro della pelle fa sì che le cellule tumorali del melanoma si riscaldino leggermente ed emettano una minuscola onda acustica captata dal dispositivo. Il laser con detector a ultrasuoni ha riscontrato cellule del melanoma in 27 su 28 pazienti ammalati ed è in grado di trovare anche coagulazioni di sangue che mettono a rischio la vita del paziente.

I ricercatori del team hanno poi alzato il livello di energia del laser e hanno costatato che, a quanto pare, può distruggere le cellule tumorali. Ovviamente non potrà essere usato come solo modo per curare il melanoma, perché il tumore continuerà a rilasciare cellule, ma come dice Vladimir Zharov potrà migliorare gli effetti delle cure già in atto oppure essere un valido modo per controllarle.

Tuttavia gli studiosi avvertono che ancora questi metodi e applicazioni sono molto lontane dal poter essere adoperati. La ricerca si concentrerà adesso su pazienti con livelli di melanina più alti, che potrebbero mettere in difficoltà il Cytophone, ma si sta già rivelando un traguardo promettente.