Monitorando i parametri cardiovascolari di 138 persone che, per la prima volta, avevano partecipato ad una maratona di 42 km (London Marathon), i ricercatori hanno evidenziato gli effetti positivi sui livelli di rigidità arteriosa degli atleti, la cui età media era di 37 anni. Questo studio ha dimostrato che, indipendentemente dall'età in cui si inizia, correre fa bene al nostro sistema cardiocircolatorio e porta ad un ringiovanimento del sistema vascolare.

L’indurimento vascolare e aterosclerosi

Uno dei problemi che, con l’avanzare degli anni, non risparmia nessuno è l’indurimento dei vasi sanguigni.

Fenomeno che porta all'aterosclerosi. Una patologia silenziosa, dall'andamento lento ma progressivo. Già a 40 anni le arterie iniziano ad essere compromesse e il rischio di complicanze diventa concreto. Parliamo di ictus e infarto ma anche demenza senile e malattie renali.

L’aterosclerosi non è quindi un disturbo solo cardiaco ma interessa qualsiasi arteria dell’organismo. Si tratta dell’indurimento e della perdita di elasticità delle pareti delle arterie con la formazione di placche, dette ateromi o placche aterosclerotiche. Sono costituite da lipidi e colesterolo che, col tempo, sviluppano una struttura di sostegno dell’arteria, irrigidendola.

La buona notizia è che non si tratta di un disturbo che non può essere curato o prevenuto.

Uno dei rimedi più efficaci e naturali è l’attività fisica. Ora, un team di ricercatori della prestigiosa Univesity College London, guidati da Charlotte Manisty, ha pubblicato su Journal of American College of Cardiology, primo autore Anish N. Bhuva, i risultati di uno studio condotto su 138 persone che, per la prima volta in vita loro, partecipavano ad una maratona di 26,4 miglia (circa 42 km).

L’edizione 2016 o 2017 della London Marathon.

Una maratona per ringiovanire le arterie

I nuovi atleti (49% uomini e 51% donne), selezionati per questo studio, avevano una età media di 37 anni (21-69 anni) e tutti, prima della maratona, potevano essere definiti “atleti della domenica” ovvero correvano non più di due ore alla settimana.

Dopo un periodo di preparazione di sei mesi – percorrendo a velocità media circa 10-20 km a settimana - hanno partecipato alla maratona percorrendo l’intero percorso di quasi 42 km in 5,4 ore le donne, e in 4,5 ore gli uomini.

I ricercatori hanno quindi valutato i parametri cardiovascolari prima e dopo la maratona - in particolare le condizioni dell’aorta - per registrare gli effetti vascolari dopo una fatica di questo tipo, su soggetti abitualmente non impegnati in una intensa attività sportiva.

Lo studio pubblicato su Journal of American College of Cardiology (JACC), da Charlotte Manisty e colleghi, ha dimostrato che questi maratoneti, dopo la maratona avevano una significativa diminuzione della rigidità arteriosa.

La riduzione della ”età arteriosa” è stata stimata equivalente ad un ringiovanimento di 4 anni oltre ad un calo di 4 mmHg della pressione sanguigna sistolica (la massima) e di 3 mmHg della diastolica (la minima).

Questi dati clinicamente si traducono in una riduzione del 10% del rischio ictus, per tutta la vita. Inoltre, lo studio ha dimostrato che chiunque, a qualsiasi età, se in buone condizioni di Salute, può invertire le conseguenze dell’invecchiamento dei vasi sanguigni grazie ad all'attività fisica. In questo caso, sono stati sufficienti sei mesi di moderato esercizio fisico (corsa) per raggiungere un obiettivo davvero importante. Inoltre, i maggiori vantaggi sono stati registrati proprio tra i soggetti più anziani e con una performance peggiore durante la maratona.

Il messaggio quindi è che non è importante il risultato sportivo ma il benessere fisico che l'attività fisica produce e che si traduce in un effetto positivo sulla prevenzione di eventi cardiovascolari.