Nella notte tra giovedì 20 febbraio e venerdì 21 febbraio è stato annunciato che un italiano di 38 anni è stato trovato positivo al coronavirus. L'uomo non è mai stato in Cina e avrebbe subito il contagio in seguito a una cena con un collega cinese appena rientrato dalla Cina. Questo è il primo caso di contagio avvenuto su suolo italiano. Roberto Burioni, medico e divulgatore scientifico molto attivo sul tema in queste ultime settimane (è stato anche spesso ospitato in televisione a parlare del virus, specie a Che tempo che fa), ha invitato su Twitter la politica italiana ad attuare misure di quarantena per chiunque torni dalla Cina.

Burioni: 'La quarantena senza eccezioni per chiunque torni dalla Cina è l'unica cosa importante'

Il medico e professore di Microbiologia e Virologia all'Università 'Vita-Salute San Raffaele' di Milano ha lasciato il suo commento su Twitter dopo l'annuncio del contagio del primo cittadino italiano su suolo italico: "Le ultime notizie mi portano a ripetere per l'ennesima volta ciò che è importante. Chi torna dalla Cina deve essere messo in quarantena senza alcuna eccezione. Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili". Inoltre ha aggiunto che la tempistica della malattia dell'uomo tornerebbe: "Tutto torna a livello di tempistica: infezione il primo di febbraio, la malattia dall'otto di febbraio e il peggioramento dal 15 di febbraio".

L'uomo contagiato sarebbe in condizioni gravi

L'Assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ha fatto sapere che sono in corso ulteriori analisi all'uomo: "Sono in corso ulteriori controanalisi a cura dell'Istituto Superiore della Sanità.

Il 38enne è ricoverato all'Ospedale di Codogno ed è in terapia intensiva. Tutti gli accessi al Pronto Soccorso della struttura sanitaria e tutte le attività programmate sono state al momento interrotte per precauzione". Alle ore 12:30 vi sarà una conferenza stampa che si terrà nella sala stampa di Palazzo Lombardia; durante tale conferenza si farà il punto della situazione in merito al caso del contagio dell'uomo nel lodigiano.

Le condizioni dell'uomo sarebbero molto gravi: si troverebbe infatti in prognosi riservata con insufficienza respiratoria. Tutte le persone che sarebbero state in contatto con l'uomo sarebbero in fase di individuazione per essere sottoposte a controlli specifici e a tutte le misure necessarie. Si starebbero, infatti, avviando le procedure di quarantena per tutti coloro i quali sono entrati nell'ultimo periodo in contatto con l'uomo: si tratterebbe di circa 70 persone, compresi familiari, medici e infermieri.