Uno studio del National Institute of Allergy and Infectious Diseases mostra che il Covid-19 negli spazi chiusi può sopravvivere fino a 3 ore. A differenza di quanto finora ipotizzato, i dati elaborati dagli scienziati del laboratorio di virologia smentiscono la teoria secondo la quale il virus resta nell'aria solo per pochi minuti. La ricerca conferma la norma del droplets, ossia il rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra 2 persone. I sorprendenti risultati dell'indagine dell'Istituto americano per le malattie infettive, sono stati pubblicati il 17 marzo sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine.

Lo studio sulla sopravvivenza del Covid-19 nell'aria

L'indagine si è svolta all'interno di un laboratorio chiuso e il virus spruzzato in aerosol, è rimasto presente nell'aria per 3 ore. Gli esperti sottolineano che soltanto dopo 1 ora, si è verificata una notevole diminuzione della quantità di Covid-19 nell'aria. Ad ogni modo le stime attuali sono errate e la sopravvivenza del coronavirus negli spazi chiusi è nettamente superiore a quanto finora dichiarato dalla comunità scientifica. È probabile che la causa dell'errore sia causata da calcoli basati sull'esperienza di altri virus trasmessi via aeree da un soggetto all'altro. Quest'ultimi, a differenza del Covid-19, sopravvivono nell'aria solo per pochi secondi.

Il parere degli esperti

Carlo Federico Perno sulle pagine de La Repubblica, evidenzia il pericolo di trovarsi in una stanza chiusa con una persona positiva al Covid-19. Secondo il virologo dell'università di Milano il respiro continuo del soggetto infetto aumenta le particelle virali nell'aria e mette a rischio la Salute di altre persone presenti nello stesso Ambiente chiuso.

Perno consiglia di aprire bene le finestre e mantenere sempre la distanza minima di 1 metro.

Carlo Signorelli pone le problematiche che possono verificarsi sugli impianti di aerazione degli ospedali. Il professore di Igiene al San Raffaele di Milano intervistato da La Repubblica, afferma l'eventuale necessità di sterilizzare l'aria che passa nei condotti degli ambienti dove è alta la presenza dei pazienti.

Secondo Signorelli non solo gli ospedali sono a rischio. Ad esempio negli ascensori, dove è impossibile rispettare la distanza di 1 metro, bisogna entrare 1 alla volta mentre negli ambienti affollati è utile indossare la mascherina.

I consigli dell'Istituto superiore sanità

In una nota del Ministero della salute, l'Iss fornisce le norme alle quali attenersi per mantenere puliti gli spazi chiusi e combattere al meglio il Covid-19. In primis è raccomandato il ricambio continuo d'aria sia a casa che negli uffici. Per quanto riguarda le pulizie, l'Istituto superiore sanità consiglia di rispettare le istruzioni e i dosaggi d'uso presenti sul retro delle confezioni, di non mescolare tra di loro i vari prodotti contenenti candeggina e ammoniaca e di arieggiare gli ambienti sia durante che dopo le pulizie. Infine viene sottolineata l'importanza di pulire regolarmente anche gli impianti di ventilazione sia in casa che in ufficio.