Silvio Brusaferro ha parlato, nel corso di una video-conferenza organizzata dal Consiglio nazionale economia e lavoro (Cnel), di alcuni aspetti lasciati in eredità dal Coronavirus. Il presidente dell'Istituto superiore di sanità ha sottolineato come l'insegnamento da trarre da quanto è avvenuto è che, comunque vadano le cose, occorrerà prepararsi quantomeno all'ipotesi che il genere umano debba trovarsi nuovamente a fronteggiare qualcosa di inaspettato. Un po' come è accaduto con l'epidemia da Sars-Cov2. Una necessità che va dunque al di là dell'ipotesi che possa esserci o meno una seconda ondata di coronavirus.

Secondo Brusaferro le nuove generazioni avranno la necessità di farsi trovare pronte a qualsiasi evenienza, più di quanto non sia avvenuto di fronte alla pandemia in corso.

Coronavirus, un fenomeno che ha cambiato la quotidianità

"La nostra esperienza - ha detto - ci dice che è molto difficile cambiare rapidamente le nostre abitudini, le nostre regole e la capacità produttiva". Chiaro il riferimento al fatto che sono state necessarie diverse settimane per far abituare le persone ad assumere comportamenti diversi da quelli tradizionali. Anche il sistema industriale ha manifestato qualche difficoltà nel riconvertirsi alla produzione di strumenti adeguati all'emergenza sanitaria. "Anche - ha sottolineato Brusaferro - quando parliamo delle mascherine: riconvertire la produzione in poche settimane è molto difficile.

Hai bisogno di tempo perché qualità e standard sono molto importanti". Il medico fa capire che si sarebbe aspettato una maggiore organizzazione internazionale affinché ci fosse una migliore diffusione dei dispositivi di protezione personale.

Brusaferro sottolinea la necessità di farsi trovare pronti

Oggi però, sostiene il presidente dell'Istituto superiore di sanità, l'umanità sa che, da un momento all'altro, può accadere qualcosa di nuovo in grado di sconvolgere la quotidianità.

Secondo Brusaferro, non bisogna commettere l'errore di trovarsi impreparati davanti a nuovi fenomeni simili. "Si tratta di un obiettivo - specifica - al quale dobbiamo pensare per il futuro: cioè l'abilità di reagire all'inaspettato. In qualche modo questa epidemia è stata inaspettata". "Avevamo - ha aggiunto - piani per le pandemie, ma non eravamo pronti ad affrontare questo tipo di curva epidemica in tutto il mondo".

La riflessione a cui Brusaferro è abbastanza chiara: "Penso sia giusto riflettere sul come sia possibile preparare le persone ad affrontare l'inaspettato, sarà una sfida del futuro. Anche se spero non nella mia vita, ma nel futuro e per le prossime generazioni, dobbiamo prepararci a questo".