Matteo Bassetti torna a parlare di coronavirus. Lo fa sempre attraverso il suo profilo Facebook provando a spiegare agli utenti come leggere i dati diffusi ogni giorno attraverso il bollettino del ministero della Salute. Il trend racconta che il numero dei casi quotidiani si è assestato su livelli superiori a quelli di un mese fa ma l'infettivologo prova ad allontanare qualunque forma di allarmismo.

Bollettino coronavirus: casi in aumento, ma attenzione ad altri dati

Bassetti prova a dare una lettura positiva. Rispetto a pochi mesi fa, sottolinea l'infettivologo, è diminuita anche la pressione sulle strutture sanitarie: "In fatto di numeri della pandemia ciò che è problematico è legato al peso sulle strutture sanitarie.

E oggi non è minimamente paragonabile a quello che avevamo a marzo o aprile."

"Dobbiamo guardare - ha scritto - alla percentuale di tamponi positivi: siamo sempre introno all'1,5-2%". Oggi, infatti, il sistema sanitario nazionale ha dato dimostrazione di arrivare a superare i 90.000 test al giorno. "Dobbiamo - ha proseguito - guardare sempre questa percentuale". Questo certifica il fatto che, a fronte di un forte impegno nella ricerca del virus finalizzata al tracciamento dei casi e all'individuazione dei focolai, si arriva a determinare basse percentuali che hanno contratto l'infezione.

Bassetti segnala che le norme vanno rispettate

"l fatto - ha aggiunto il'infettivologo - che ci siano tanti positivi è un buon segno, nel senso che siamo molto bravi a intercettare le persone che, in qualche modo sono venute in contatto con il virus.

Oggi abbiamo una capacità di fare tamponi di circa 100mila al giorno sul territorio nazionale. Un numero davvero importante".

Tuttavia, prendere atto di una circolazione ancora esistente del virus impone di prendere contezza della necessità di continuare a rispettare le norme. L'obiettivo è contenere la diffusione del virus: "Non si può negare l’esistenza del virus, che circola ormai in tutto il mondo, ma siamo più bravi a intercettarlo.

E siamo anche più bravi a curarlo. I numeri che contano sono quelli della Covid, la malattia. Quando siamo andati in sofferenza non è successo per i positivi ma perché avevamo tanti malati, in buona parte gravi e in rianimazione".

Non a caso Matteo Bassetti a chiosa del suo post su Facebook sottolinea che le regole vanno rispettate. Chiaro il riferimento al mantenimento del distanziamento fisico, all'uso della mascherina e all'igienizzazione delle mani.