Il futuro del Covid-19 potrebbe riguardare i test cutanei e i vaccini spray. Due diversi studi stanno lavorando in questa direzione cercando di combinare le nuove tecnologie e le evidenze scientifiche. Per quanto riguarda i test cutaneri la ricerca viene dall'Università del Surrey in Gran Bretagna, mentre sono diverse le unità che stanno lavorando per sviluppare nuovi vaccini spray.

Tamponi non invasivi

La ricerca è guidata dal team dell'università del Surrey, in Gran Bretagna. I test cutanei risulterebbero - secondo quanto dice lo studio - molto più attendibili nel rilevare l'infezione del virus. I ricercatori dell'università del Surrey hanno utilizzato tamponi non invasivi per raccogliere il sebo dal corpo di 83 pazienti ricoverati, alcuni dei quali positivi al Covid, constatando che il Covid cambia la composizione di grassi e oli come il sangue e il sebo. Secondo le percentuali i test cutanei avrebbero dato risultati migliori rispetto ai test salivari.

Vaccini spray

Diversi gruppi di ricerca starebbero invece sperimentando un vaccino spray.

La somministrazione del vaccino spray sarebbe infatti in grado di ridurre drasticamente l'infezione del virus. Sarebbero già 8 i vaccini spray in sperimentazione. La produzione di anticorpi Iga (immunoglobuline) risulterebbe più alta grazie alla somministrazione via mucose. Quindi questo nuovo sistema di vaccinazione proteggerebbe in primis dal virus, ma anche dalla trasmissione passiva. Gli Iga sono gli anticorpi più presenti a livello di naso, gola e bocca, per questo è importante stimolarne la produzione. I ricercatori dell'università di Oxford hanno testato il vaccino spray e il vaccino per iniezione su alcuni animali, constatando gli effettivi vantaggi del vaccino spray. Oltre a produrre un maggior numero di anticorpi, sono risultati anche più efficaci in fase di guarigione dopo l'infezione.

La carica virale è risultata infatti più bassa rispetto ai vaccinati con iniezione.

Vaccini vivi attenuati per superare il muco

Resta comunque il problema della somministrazione all'atto pratico, in quanto lo strato di muco presente nel naso fungerebbe da ostacolo, impedendo così la risposta immediata. Le diverse case farmaceutiche starebbero sperimentando un sistema per ovviare a questo problema, sviluppando nuovi vaccini. La risposta potrebbe essere la creazione di vaccini che sfruttano i virus attenuati per superare le barriere ossia vaccini privati della capacità di provocare la malattia da parte del virus. "La bellezza dei vaccini vivi attenuati è che possono fornire un'ampia immunità a lungo termine in un contesto molto resistente", ha detto a "Scientific American" J.

Robert Coleman, virologo e co-fondatore dell'azienda Codagenix che sta lavorando ad un vaccino simile.

Le sperimentazioni in atto

Le sperimentazioni sono tutt'ora in atto, otto sono i vaccini nasali in via di sviluppo clinico e tre studi clinici in fase 3. I ricercatori dell'università di Yale hanno sperimentato la strategia Prime and Spike, ossia la vaccinazione ad iniezione più quella spray. L'idea sarebbe quella di dare una forte risposta immunitaria, migliorandola poi ulteriormente con la somministrazione spray.