Antefatto: Juventus Stadium di Torino, pre-partita di Juventus-Milan. Kevin Prince Boateng sta effettuando insieme ai suoi compagni il riscaldamento sotto lo spicchio di stadio riservato ai tifosi ospiti, vicino alla curva Nord juventina. Proprio dalla curva cominciano arrivare ululati e insulti razzisti nei confronti del giocatore che si innervosisce e si rivolge alla curva zittendoli portando l'indice alla bocca.

I compagni di squadra lo hanno calmato e Boateng - che ricordiamo lo scorso 3 gennaio aveva giustamente fatto interrompere un'amichevole del Milan contro la Pro Patria a Busto Arsizio in quanto preso di mira per tutta la partita dagli insulti razzisti provenienti dalle gradinate - ha continuato il riscaldamento.

In tutto un episodio durato circa cinque minuti e che ha coinvolto qualche decina di tifosi bianconeri ma che resta comunque grave, considerato il fatto che la tifoseria juventina non è nuova a episodi del genere: in diverse partita dalle curve e dalla tribune dello Juventus Stadium sono partiti cori di stampo razzista, gli ultimi nel recente Juventus-Catania e nella finale di Coppa Italia Primavera contro il Napoli.

Per questo il giudice sportivo aveva comminato, oltre a diverse decine di migliaia di euro complessive di multe, anche la diffida per lo Juventus Stadium. Quindi considerando gli episodi accaduti in Juventus-Milan di domenica sera c'era il forte rischio che il giudice sportivo avesse squalificato il campo della Juventus in vista di Juve-Palermo del 5 maggio, match in cui c'è una buona probabilità che possa arrivare la certezza matematica dello scudetto e con esso la conseguente festa.

Così non è stato: il giudice sportivo, infatti, ha deciso di comminare al club bianconero solamente una multa di 30mila euro. Il giudice sportivo ha giudicato solamente i cori razzisti partiti dalle curve dello stadio durante il match e non gli episodi avvenuti nel prepartita. Alla società bianconera, inoltre, benché "recidiva", è stata attenuata la sanzione per aver "concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza".