Scongiurato, a quanto pare, il pericolo rappresentato da possibili temperature polari e perturbazioni atmosferiche, che avrebbero potuto ripercuotersi negativamente sull'evento, negli Stati Uniti d'America non si parla d'altro. E' conto alla rovescia sempre più incandescente e a New York e dintorni, è febbre da Super Bowl, in mezzo ad un circolo mediatico impressionante, con centinaia di giornalisti giunti nella "Grande Mela" da ogni parte del mondo.

Impazza il toto pronostici; chi si aggiudicherà il prestigioso Vince Lombardi Trophy XLVIII, tra i Denver Broncos e i Seattle Sea Hawks?

Curiosamente, saranno due compagini dell'ovest americano che si contenderanno il mitico trofeo nell'estremo e gelido nord-est. Tecnici, esperti e addetti ai lavori sono molto discordi e lontani nelle previsioni, si dividono quasi equamente i favori per l'una o per l'altra squadra. Ciò è dovuto al fatto che le due contendenti in questa stagione non si sono mai incontrate, pertanto non vi sono risvolti concreti a sostegno delle previsioni, oltre a quello che sono due squadre con una impostazione tecnico-tattica opposta. E' già stata definita la partita dell'attacco contro la difesa. Denver vanta il miglior attacco dell'intera lega e Seattle la migliore difesa.

La squadra del tecnico John Fox, i Broncos, è una compagine esperta, abituata ai grandi appuntamenti e, a guidarla in campo, ha un mitico quarter back, Peyton Manning, già vincitore di un Super Bowl nel 2006 alla guida degli Indianapolis Colts.

Nel suo ruolo è indubbiamente un fuoriclasse, ma ha trentasette anni ed è fragile fisicamente, a causa dei numerosi infortuni subiti in carriera. Ha frequenti problemi al collo e alla schiena, è statico in campo e ha bisogno di essere opportunamente protetto dai blitz delle difese avversarie.

I Sea Hawks di Pete Carroll, al contrario, sono compagine giovane e inesperta, ma fresca, compatta e in grande ascesa.

Li guida in campo il quarter back Russel Wilson, solo al secondo anno di NFL, di soli ventitré anni e molto mobile con la palla ovale tra le mani.

Il mio modesto parere è che la partita, al di là delle prestazioni e dei colpi di classe dei due quarter back, dei running back e degli wide receiver, verrà decisa dagli offensive line man e dai defensive line man, i corpulenti e forzuti omoni tutti muscoli schierati al di qua e al di là della linea del pallone ovale, con il compito i primi di proteggere il quarter back e aprire gli spazi ai running back, i secondi di bloccare il quarter back avversario.

Se gli offensive line man dei Denver Broncos riusciranno a tenere lontani i defensive line man dei Seattle Sea Hawks da Peyton Manning e gli consentiranno di fare il suo gioco, come sono riusciti a fare con i San Diego Chargers e i New England Patriots, vinceranno la partita. In caso contrario prevarranno i Seattle Sea Hawks.