Tutta l'America si è fermata questa settimana per quello cheè considerato uno degli eventi sportivi più importanti di tutto l'anno, il Super Bowl, al cospetto del quale anchetutte le altre grande competizioni si sono fermate, compresa l'Nba (ad eccezionedella partita Orlando Magic – Boston Celtics). Nella notte italiana, infatti, èandata in scena la XLVIII finale per aggiudicarsi il titolo della NFL (NationalFootball League), contesa, a sorpresa, al Metlife Stadium di East Ruthrford (NewJersey), tra i Seahawks Seattle ed iDenver Broncos.
Quella che era stata descritta come la finale piùequilibrata della storia, in cui, per la prima volta, si affrontavano le duesquadre con il miglior record all'interno delle rispettive conference si è, inrealtà, rivelata, una partita a senso unico: i Seahawks, infatti, hanno letteralmente demolito i Broncos con ilrisultato di 43 -8, vincendo il loroprimo titolo della storia.
Il loro allenatore, Pete Carroll, ha così ottenuto,nonostante partisse da sfavorito, il suo primo grande successo in carriera,grazie soprattutto al talento dei suoi giovani giocatori, in particolare ilventicinquenne Russell Wilson, che, al secondo anno nella lega, diventa il quarterbackpiù vincente alla sua età, e MichaelSmith, il linebacker di 25 anni, che ha vinto il titolo di Most ValuablePlayer.
L'evento era stato già anticipato durante tutta la settimanada diversi concerti e manifestazioni svoltisi in diverse città dell'America. Lospettacolo di ieri è stato, però, animato da altri due grandi artisti, chehanno coinvolto i circa 500.000 spettatori attesi allo stadio: il soprano Renèe Fleming che, nel pre-partita,si è esibito cantando l'inno nazionale USA, ed il cantautore Bruno Mars, esibitosi tra il secondo edil terzo quarto della partita, facendosi affiancare anche dal gruppocaliforniano dei Red Hot Chili Peppers.