Un tempo era considerato il Campionato più bello del Mondo, laddove si pagava volentieri il prezzo del biglietto allo stadio o si rimaneva incollati alla tv ed alle radioline per vedere o sentire gente come Van Basten, Gullit, Maradona, Platini e Zico deliziare e riempire gli occhi di chi sognava e cresceva con il "Mito" del Campione di calcio.

Il Lunedì mattina poi con quel sano umorismo condito da una briosa invidia sportiva, si sfogliava un semplice giornale in un bar di paese discutendo in un processo tanto intenso quanto rapido a dissolversi fra una sigaretta ed una tazzina di caffè.

Sembra essere passato un secolo oramai ed invece, sono trascorsi poco più di 20 anni dall'evoluzione della "Domenica calcistica italiana". Uno spazio di tempo in cui movioloni, truffe, complotti, partite truccate, veleni e strascichi settimanali di essi la fanno da padrone. Si assiste così ad uno spettacolo sempre meno genuino e sempre più artificiale, dove non è la partita in sè l'evento più atteso e privilegiato, bensì il contorno.

Riavvolgendo un nastro, altrimenti troppo corposo e dilungante, sorvolando Calciopoli, calcioscommesse, passaporti ed intercettazioni telefoniche: veniamo al Campionato corrente, sintesi concisa e schematica dell'evoluzione calcistica nostrana.

In un Campionato sempre più carente di Campioni e con un tasso di italianità di squadre presenti nelle massime competizioni europee ( pari al'1 %); si assiste ad un bel duello scudetto fra due squadre, la Juventus e la Roma, che giocano un calcio innovativo e quanto mai produttivo. A ciò si può aggiungere l'attuale terzo posto del Napoli plurispendaccione dell'esperto e titolato Rafa Benitez,; fino alla crisi senza fine dell'Inter ed una lotta salvezza che non ha ancora emesso il verdetto delle squadre meno-peggio , salve di quest'annata.

Tutto liscio fin qui? Certo se non fosse per il contorno appunto, preciso, puntuale come ogni stagione; alla ricerca sempre dell'espediente che ci rende "insopportabili" nel nostro confine e tremendamente "simpatici" all'estero.

Allora via con "Er Complotto", sfociato dalle vie del Tevere; come sunto e risposta di una squadra, la Roma, non in grado di reggere sul campo il ritmo della corazzata bianconera; la quale a sua volta si sente bersagliata da chi non riconosce la sua superiorità sul campo, rispondendo con un silenzio stampa pre-partita , assordante e molto spesso "cagnesco" contro i mass-media.

Basterà come contorno? No come dice Luciano Ligabue "Il meglio deve ancora venire", anche se in questo caso si dovrebbe parlare di peggio; e così affianco alle lamentele "Mazzarriane"(stile er complotto), per i continui rigori non concessi all'Inter, come giustificazione della sciagurata stagione e al "razzismo calcistico", dell'arbitro Gervasoni, che espelle chiunque respiri nei pressi della sua maglia; arriviamo al piatto forte dell'anno: la zuffa.

Come protagonista di questo match, non ci sono come molti possano pensare due calciatori: ma bensì il presidente di una squadra di calcio ed un suo tifoso, reo confesso della sua insoddisfazione verso la propria squadra. Il tutto ripreso da telecamere nazionali e sviscerato su tv e web in pasto a tutti coloro che volessero usufruire dello spettacolo gratuitamente. Rimane un'interrogativo allora alla luce di ciò: si è arrivati all'epilogo che un tifoso non ha diretto nemmeno di esternare, civilmente, le proprie emozioni verso la squadra del cuore?

Risposta semplice; superiamo controvoglia "Er Complotto, i veleni, le moviole, i silenzi stampa e la rivalità più esasperata: "ingoiamo", per l'ennesima volta questo contorno; ma lasciateci vivere la partita di calcio, nei 90 minuti, è la pura normalità... chiediamo troppo?