Non c'è niente da fare: questa F1 proprio non piace a Luca di Montezemolo. Il Presidente della Ferrari, in un'intervista alla rivista tedesca Focus, ha rilanciato i suoi cavalli di battaglia. «La F1 sta perdendo fascino, le regole sono complicate e i piloti sembrano dei tassisti» ha dichiarato il numero uno del Cavallino. Il dubbio che il suo grido di dolore per la sofferenza del massimo sport motoristico sia dettato dalla brutta stagione della Rossa, è lecito.

Non molto tempo fa, Vettel sottolineò che quando la Ferrari vinceva con Schumacher non si lamentava mai dei regolamenti.

E nonostante le power unit silenziose, non si può certo dire che molti dei nove gran premi fin qui disputati non siano stati divertenti ed emozionanti, basti pensare a quei 10 giri di Alonso e Vettel, uno incollato all'altro al GP di Silverstone. In realtà Montezemolo punta al 2015, a qualche revisione delle norme che consenta alla Ferrari di tornare in gioco per non assistere inerme al dominio Mercedes dopo aver subito per anni lo strapotere Red Bull. «Bisogna correre ai ripari, c'è bisogno di un intervento urgente - ha proseguito Montezemolo - Come sapete ho scritto a Ecclestone per un incontro entro settembre. Se non lo farà lui, lo farò io, lo sento come un dovere». Il tempo stringe, dopo la gara in Ungheria il 27 luglio, la F1 va in vacanza e le fabbriche devono osservare uno stop di tre settimane fino al GP del Belgio.

Il 7 settembre è già Monza e Montezemolo vorrebbe un tavolo con tutti gli altri team prima della gara di casa.

E a proposito del gran premio d'Italia, ieri la Guardia di Finanza ha sequestrato circa 3 milioni di euro a Enrico Ferrari, ex direttore generale della Sias, e Claudio Viganò, consigliere di amministrazione della Sias fino al 2010 nell'ambito dell'inchiesta che li vede imputati (insieme ad altre 14 persone) di corruzione, falso e turbativa d'asta nell'organizzazione del gp (secondo la Procura monzese di mezzo ci sarebbe anche un giro di fatture false che porta alle società di Bernie Ecclestone). Per i pm gestivano l'evento in maniera "familistica e familiare, ma con profili criminali". Enrico Ferrari è accusato anche di usura e peculato. Il 18 settembre si aprirà il processo.