A più di una settimana dalla nefasta curva di Sepang (Malesia) dove Valentino Rossi e Marc Marquezhanno avuto un contatto, è ancora questa la notizia che tiene inchiodati milioni di fan alle pagine web e ai Tg sportivi di mezzo mondo. Senza entrare troppo nel merito – per quello ci sono i tribunali sportivi – ha dello straordinario quanto sta avvenendo sul sito di change.org dove una petizione a favore del campione italiano sta facendo registrare un numero di adesioni inimmaginabili.

L’iniziativa anglo-italiana

Il firmatario della petizione si chiama Nicholas Davis e con lui Massimo Iezzi e Dario Lopez.

Al momento in cui si scrive le firme hanno di gran lunga superato le 715.000 unità. Il titolo è suggestivo, “Remove the penalty from Valentino Rossi and bring back integrity to the Championship”, di per sé esaustivo sulle motivazioni che stanno alla base della petizione, ossia “ridonare integrità al Campionato”. Non stupisce che su tre alla testa dell’iniziativa vi siano un inglese e un italiano – le petizioni, in realtà sono diverse e di diverse nazioni. Da sempre il Regno Unito ha una grande tradizione motoristicaed è stato la patria di insigni piloti, dove sia le due che le quattro ruote sono sempre state tenute in grande considerazione.

Sul sito change.org si apprende che la petizione è destinata alla Federazione Motociclistica Italiana (FMI), alla compagnia che gestisce i diritti commerciali di tutta la MotoGp (la Dorna Sports) e – dulcis in fundo – al Tribunale dello Sport svizzero della città di Losanna.

La Federazione Motociclistica Italiana

Sebbene tra i destinatari della petizione compaia il Presidente della FMI, Vito Ippolito, lo stesso – in un’intervento riportato dall’autorevole magazine Motorcyclenews – parla proprio in merito della petizione a favore del Dottor Rossi. “Ognuno ha il diritto di esprimere la propria idea” dice Ippolito che prosegue “Ma le parole e le azioni hanno sempre delle conseguenze e ognuno deve prendersi la responsabilità di queste conseguenze.

I piloti, prima di tutto, devono essere consapevoli di ciò. Ognuno di loro ha migliaia di fan che seguono le loro imprese in pista e ascoltano quello che dicono fuori dal tracciato. Per tale motivo, li osserviamo non solo in questo Campionato ma in tutte le nostre discipline, per avere il miglior esempio di cosa lo sport dovrebbe aspirare a essere”.

Continua ancora: "Piloti, squadre, costruttori e sponsor non dovrebbero solo rispettare le regole ma dovrebbero accettare le decisioni ufficiali, qualunque esse siano. Altrimenti contribuiscono all’anarchia e a indebolire il futuro sviluppo del nostro sport”.

Il valore di 1 milione di firme

Secondo quanto scritto di recente sul sito di SportMediaset, quant’anche si arrivasse ad ottenere un milione di firme – cifre abbordabile considerando la velocità con cui molti stanno aderendo – non ci sarebbero grosse possibilità per ribaltare la sentenza di un tribunale sportivo. Sebbene, infatti il sito change.org sia stato e continui a essere promotore di iniziative nobili e che spesso hanno portato frutti più che concreti, come la petizione per “Finanziare 12 anni d’istruzione per le ragazze di tutto il mondo” che ha coinvolto Malala Yousafzai,Nobel per la Pace,non si capisce bene quale possa essere l’appiglio legale per sfruttare le adesioni.

Non bisogna dimenticare, infine, che Valentino Rossi ha pur sempre 7 punti di vantaggio su Lorenzo e ildecimo titolo Mondiale della sua carriera non è sfuggito, e che quella di Valencia è l'ultima gara dell'anno non solo per il Dottore!