Un sei nazioni che per l’Italia inizia con il “botto”. Prima del match Francia Italia di rugby, il capitano degli azzurri , Sergio Parisse, si è reso protagonista di una bestemmia in diretta Tv. Prima di scendere il campo il capitano italiano ha incoraggiato i suoi compagni spronandoli alla lotta, “ci aspetta un combattimento di 80 minuti, porco……..”. Una frase spontanea detta, sicuramente, con innocenza, ma le telecamere non hanno perdonato e la bestemmia di Parisse ha fatto subito il giro del mondo suscitando subito reazioni diverse. Il dibattito si è subito scatenato sui social dove si scontrano posizioni contrastanti tra chi sostiene che le parole del capitato debbano essere perdonate e chi condanna, senza se e senza ma, le parole dette ai compagni da Sergio Parisse.

Molti sostengono la buona fede del capitano preso dalla foga e dalla tensione per un match così importante. Il 6 nazioni è il torneo di rugby più importante in assoluto e l’Italia del rugby ci tiene a fare bella figura, è normale che poco prima di scendere in campo la tensione sia massima. Il fatto è che con tutte quelle telecamere che riprendono in diretta le fasi prima della partita, all’interno degli spogliatoi, gli atleti devono riuscire a frenare l’euforia e a controllarsi per non incappare in brutte figure come è successo oggi al capitano Parisse.

In passati altri veterani sono incappati nello steso errore

Nello sport, si sa, le parolacce non sono mai mancate, il passato è pieno di episodi che raccontano di bestemmie o parole colorate a danni di arbitri o giocatori.

Basti pensare alle polemiche sorte per la frase detta da Maurizio Sarri a Roberto Mancini o il dito medio che quest’ultimo ha mostrato ad alcuni tifosi, gesto ripreso in extremis da una telecamera e riproposto in diretta Tv facendo perdere le staffe al tecnico nerazzurro. Una volta anche il più mite degli allenatori, Cesare Prandelli, si lasciò andare ad una bestemmia durante una partita della nazionale italiana. Sbagliare è umano, per un errore non resta che perdonare questi atleti che una volta tanto cedono alla tensione del momento. E voi, siete disposti a perdonarli?