I fan della Ferrari vorranno archiviare immediatamente il deludente GP di Russia disputato domenica  a Sechi (Russia meridionale). Vettel è finito quasi immediatamente fuori pista e costretto al ritiro da una collisione con il pilota Danil Kvyat, mentre Rosberg ha chiuso ‘solo’ terzo alle spalle dei più rivali più in forma, Raikkonen (1°) e Hamilton (2°). Nella classifica, Rosberg è primo a quota 100, con Hamilton e Raikkonen a inseguirlo.

Vettel, invece, dopo il secondo GP chiuso a 0 punti, è fermo al quinto posto. Questo vuol dire che nel prossimo Gran Premio (quello di Spagna, in programma tra tre settimane) entrambe le Ferrari dovranno necessariamente piazzarsi nelle primissime posizioni e sperare che i diretti rivali (sia come scuderie che come singoli piloti) ottengano risultati negativi. Se in Spagna dovesse ripetersi la giornata negativa di ieri, la scuderia vedrebbe scomparire quasi del tutto le speranze di vittoria del titolo. Ma se dal lato scuderia la situazione è (momentaneamente) negativa, dal lato aziendale le cose vanno decisamente meglio.

Utili record e cambio al timone

Nel primo trimestre, la Ferrari ha chiuso con un utile netto in crescita del 19% (78 milioni), con ricavi per 675 milioni (+8,8% su base annua). Nei primi tre mesi dell’anno sono state consegnate 1.882 nuove vetture, che vuol dire +15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La crescita è stata registrata in maniera uniforme: vendite in aumento sia i mercati europei, sia in quelli asiatici che americani. Nella stessa giornata in cui arrivano notizie economiche rassicuranti per la casa automobilistica italiana, arriva anche l’annuncio delle dimissioni dell’amministratore delegato Amedeo Felisa, che lascia il suo incarico dopo 26 anni. Il suo posto verrà ereditato da Sergio Marchionne (già presidente del ‘Cavallino Rosso’) e Felisa rimarrà comunque in azienda e nel consiglio di amministrazione ricoprendo il ruolo di ‘consigliere tecnico’.

La delusione di Marchionne

Il nuovo AD della Ferrari non usa mezzi termini per esternare la sua delusione dopo i risultati di ieri nel GP di Russia: “Vedere la Ferrari soffrire fa male all’anima. Perdere non è nel DNA della squadra”. In occasione della presentazione della nuova FIAT Tipo a Torino, Marchionne ha lanciato l’imperativo: “D’ora in avanti è necessario posizionarsi sul podio costantemente. Ieri è stata una giornata bruttissima, bisogna lavorare ancora tanto ma io ho massima fiducia nel team e nei piloti. La colpa non possiamo darla a nessuno. Ma bisogna colmare il divario il prima possibile. Io ero abituato a Schumacher che vinceva sempre. Dal punto di vista dell’azienda le cose vanno abbastanza bene, ma ora dobbiamo impegnarci al massimo e recuperare il terreno perso in Formula1”.