La tappa del Tour de France con arrivo a Finhaut Emosson ci ha spiegato il perché dell’attendismo di Nairo Quintana. Lo scalatore colombiano della Movistar era atteso come il principale sfidante di Chris Froome, ma tra Pirenei, Ventoux e il primo approccio alle Alpi, non è mai arrivato un suo vero attacco. Il suo correre sempre sulla difensivaera evidentemente dettato da una condizione fisicalontana da quella necessaria a contrastare Chris Froome, come si è visto ieri quando è andato in difficoltà al primo affondo di Richie Porte.

Quintana: “Il sogno giallo continua”

Quintana è rimasto per tutto il giorno a ruota di Chris Froome. Ha chiesto ai compagni di fare il possibile per muovere la corsa, ma sia Anacona che Valverde non sono riusciti ad incidere in maniera significativa di fronte allo strapotere del Team Sky. Nel finale finalmente la corsa si è svegliata con l’affondo di Richie Porte a rompere il treno nero della Sky. Quintana non è stato in grado di reagire, ed anzi ha faticato a tenere le ruote del gruppetto inseguitore con Fabio Aru e Romain Bardet. Ora Quintana è quarto in classifica, a 3’27’’ da Froome e con un Richie Porte che si fa minaccioso ad un minuto di distacco da lui.

Nonostante la debacle, Quintana ha mantenuto la sua solita imperturbabilità, continuando a guardare a cosa potrà succedere, nelle prossime tappe, ma anche molto più in là.

“Tutto può succedere prima di Parigi. Il mio sogno giallo continua. I corridori davanti a me sono più grandi, hanno più esperienza. Io ho solo 26 anni e tanto tempo per continuare a cercare la vittoria” ha dichiarato Nairo Quintana, che poi ha analizzato quello che è successo durante la tappa di Finhaut Emosson. “Non è stata una grande giornata, speravo di fare meglio perché avevo delle buone sensazioni, invece nel finale non mi sentivo bene” ha spiegato il colombiano. “E’ stata una giornataccia, spero di recuperare e spero che il mio corpo torni alla sua condizione normale, come è stato in tutte le altre gare che ho fatto quest’anno”.