L’inchiesta condotta dalla tv americana CBS sulle bici a motore usate nel Ciclismo professionistico ha lanciato nuovi dubbi sulla legittimità di alcune imprese. Ieri sera, domenica 29 gennaio, la CBS ha mandato in onda il dossier annunciato da tempo sulle bici truccate: ci sono state alcune rivelazioni interessanti, ma più che accuse con prove certe, si è trattato di una sequenza di indizi a cui sembra mancare ancora il pezzo decisivo per completare il puzzle accusatorio. Nel mirino è finito il Tour de France 2015, nel quale il Team Sky avrebbe usato delle biciclette molto più pesanti rispetto a quelle delle altre squadre.

Bici a motore, due milioni di dollari per non fare nulla

La vicenda ricostruita dalla CBS sulle bici a motore nel mondo del ciclismo è iniziata nel 1999, quando qualcuno bussò alla porta dell’ingegnere ungherese Istvan Varjas, inventore della tecnologia. Varjas non ha fatto i nomi di quelle persone, ma ha ricordato perfettamente l’accaduto: gli furono offerti due milioni di dollari per non divulgare a nessuno per i successivi dieci anni la tecnologia dei motorini da applicare alle bici. “Due milioni di dollari, in Ungheria, per non fare nulla. Tu riesci a rifiutarli? Io non credo” ha ricordato Varjas per motivare la scelta di accettare quella proposta indecente. L’ingegnere non ha rivelato chi fu a proporre quell’accordo, ma visti i sospetti caduti su Lance Armstrong, che proprio in quell’anno iniziava la sua incredibile serie di sette vittorie al Tour de France, la CBS ha interrogato uno dei compagni del texano, Tyler Hamilton.

L’ex corridore ha negato tutto, ma quando ha provato a pedalare su una bici Trek del 1999 a cui è stato montato un motorino dell’epoca è sembrato ritrovare qualcosa di familiare.

Ciclismo, i dubbi sul Tour 2015

I sospetti su Armstrong erano già noti, mentre la vera novità del dossier della CBS sono i dubbi su quanto accaduto al Tour de France 2015.

L’ex direttore dell’Agenzia antidoping francese, Jean Pierre Verdy, ha rivelato i suoi dubbi. Attraverso diversi informatori, tra manager e corridori, Verdy ha spiegato alla CBS di ritenere che 12 atleti abbiano usato delle bici a motore durante il Tour 2015. “Stanno danneggiando il ciclismo, ma la natura umana è questa, l’uomo ha sempre cercato di trovare una pozione magica” ha commentato Verdy.

Varjas ha confermato i sospetti di Verdy, affermando di aver venduto i motorini ad un cliente sconosciuto, tramite un intermediario, alla vigilia di quel Tour. L’ingegnere ha raccontato però come riconoscere quelle bici truccate rispetto alle altre: basta pesare le ruote, perché il motore nascosto le fa aumentare di circa 800 grammi. Il dossier della CBS ha chiamato in causa il Team Sky: dalle operazioni di peso effettuate in una tappa non meglio specificata di quel Tour, le biciclette dello squadrone britannico risultavano più pesanti di tutte le altre, appunto di circa 800 grammi. Il Team Sky ha però smentito tutte le accuse, spiegando che in una tappa a cronometro le bici possono essere appesantite per questioni aerodinamiche.